Con le sue quasi 50 mila lastre, i primi esemplari di macchine fotografiche e poi ancora asciugatrici e il kit per i ritocchi manuali alle pellicole, il museo etnofotografico Franchina Letizia di Tortorici è il secondo per importanza in tutta Italia. Lo precede il museo nazionale Alinari della fotografia di Firenze. La collezione oricense negli anni si è arricchita grazie a diverse donazioni ed è unica del suo genere in tutta l’isola.
La collezione del museo fotografico di Tortorici è molto particolare anche perché la maggior parte delle lastre, molte delle quali ancora da sviluppare, sono state scattate tra l’Ottocento e il Novecento da un sacerdote, monsignor Franchina, che aveva studiato teologia in Francia e qui si era innamorato della fotografia che era appena nata. La strada però è ancora lunga. Pochi conoscono l’esistenza di questa collezione e servono anche fondi per continuare a sviluppare tutte le lastre.
Maria Chiara Ferraù