Milazzo (Me): raffineria, assemblea di tutte le sigle sindacali

Una mobilitazione che si farà sempre più forte e costante. Quella per la Raffineria di Milazzo è una vertenza che investe non solo i lavoratori diretti ma anche quelli dell’indotto e, complessivamente, un territorio intero che fa affidamento sulla redditività del sito industriale.

Cgil, Cisl e Uil, insieme alle federazioni di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, hanno affrontato tutti i temi della mobilitazione nel corso di un incontro che si è tenuto presso la sede della Uil Messina. Dagli interventi dei responsabili sindacali di settore è emersa la forte preoccupazione dei lavoratori diretti e dell’indotto metalmeccanico ed edile.

Abbiamo deciso di avviare una mobilitazione dei lavoratori – sottolineano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi – avviando un percorso con il quale si prenda una presa di posizione forte. La Sicilia registra una grande anomalia che non si può permettere, il piano della qualità dell’aria prevede una soglia di emissioni più alta rispetto alle altre regioni. Questo significa che scapperà la Raffineria, ma anche tante altre industrie siciliane non potranno rientrare in quei limiti e quindi abbandoneranno il territorio”.

L’emergenza è occupazionale, lo hanno evidenziato a chiare lettere i sindacati. “I posti diretti viaggiano intorno ai 2000 addetti, ma poi c’è tutta un’economia che ruota attorno con l’indotto e parliamo di circa 4-5 mila addetti”.

Per Cgil, Cisl e Uil si deve intervenire immediatamente, perché è seriamente a rischio la continuità produttiva. “La Regione ha una responsabilità diretta, quei parametri sono irraggiungibili. Chiediamo che venga subito ritirato il piano della qualità dell’aria, rivedendolo per garantire industria e salute. Ambiente e lavoro devono camminare insieme. Occorre però che anche l’azienda abbia una visione diversa, costruendo un progetto in cui mettere al centro la responsabilità sociale e la qualità del lavoro con adeguati e massicci investimenti per l’ambientalizzazione, la sicurezza e la modernizzazione degli impianti”.

In assenza dell’incontro con il governatore Musumeci, già richiesto dai vertici del sindacato regionale, vi sarà una mobilitazione forte di tutti i lavoratori diretti e dell’indotto della Raffineria di Milazzo.

 

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