World International Sicilian Heritage, da una progettualità dell’artista Rosa Mundi, con la Fondazione Donà dalle Rose promuovono la terza tappa della BIAS 2020 , esposizione transnazionale di arte contemporanea sacra legata alla spiritualità dell’artista e rivolta a tutte le religioni dell’umanità, nel cuore del Parco Archeologico di Lilibeo a Marsala, punta estrema a sud ovest dell’Italia, dopo l’apertura della prima tappa a Venezia, nella Darsena della Marina di Sant’Elena in partnership con Yacht Club di Venezia e della seconda tappa all’interno del Parco monumentale di Villa Barbarigo di Valsanzibio nella proprietà Pizzoni Ardemanni, nella magica atmosfera dei Colli Euganei.
È la spiritualità oltre le barriere linguistiche e geopolitiche, oltre i confini nazionali, in una visione universale che individua nel dialogo tra arte e religione un medium privilegiato di valori etici ed estetici. L’arte diviene strumento di dialettica, di riflessione sul concetto di identità, per segnare un percorso inter/trans-religioso funzionale al disvelamento della complessità, quanto mai attuale, della diversità umana e della sua altrettanto polisemica produzione artistica. La lingua e la religione hanno una funzione pregnante nella società umana, consentono la comunicazione, ne affermano i livelli di definizione, coadiuvano nella costruzione del senso che l’uomo attribuisce al proprio vissuto, sia metafisicamente che bio-culturalmente. Se la religione ha contribuito, sin dalle origini, alla lettura interpretativa del mondo, l’arte è stato il linguaggio immediato attraverso il quale il mondo è stato impresso, indagato e sublimato. Religione e arte sono strettamente connesse, in virtù di un medesimo principio che le accomuna, la ricerca del senso della vita come della morte, intesa esclusivamente quale crisi della presenza.
Il legame tra Venezia, città dalle mille stratificazioni ed intrecci, con Villa Barbarigo di Valsanzibio è segnato dalla storia della grande Repubblica Veneziana. Nel 1630 Venezia e buona parte d’Europa vissero l’incubo della peste. Da quegli anni bui per un voto a Dio la famiglia Barbarigo diede vita al Giardino Monumentale di Valsanzibio. Un luogo che dopo secoli presenta un percorso positivo di incredibile attualità, una passeggiata, tra opere d’arte e alberi monumentali, che, passo dopo passo, porta alla Salvezza. Una meta di purificazione e rinascita. Il legame con il Parco Archeologico di Lilibeo con la BIAS è invece dato dal sua intima relazione con l’umanità delle religioni perdute, le cui tracce sono rinvenibili nel bellissimo percorso museale di Baglio Anselmi e vive e pulsanti nelle fibbre dell’arte contemporanea che diventa strumento di riscoperta e di rinascita, ripartendo proprio dalla bellissima statua di Venere che accoglie il visitatore nella prima sala del museo. Al MUME di Messina la BIAS 2020 ha rivelato la sua più intima relazione tra il passato ed il presente, con un percorso che – dall’archeologia all’era moderna – ricrea un’inedito ed autentico dialogo tra gli artisti del passato e di oggi.
Le prossime date, sono previste per l’11 luglio alle 18,00 presso la Fondazione Orestiadi di Gibellina a Baglio Di Stefano la V tappa e per il 12 luglio alle 17,30 al Loggiato San Bartolomeo di Palermo – la VI tappa della BIAS 2020 – nello spettacolare museo a filo con l’orizzonte del mare, ben 55 artisti della BIAS 2020 in esposizione sino al 12 di settembre. Durante il vernissage verranno eseguite tre performance :
La Compagnie du tempe d’une danse proveniente direttamente da Parigi, Performance ed installazione sonora di Terra Luce Silenzio dello Scultore Luca Pantina con musoica di Carlo Guarrera, video di Sebastiano Pavia realizzati dalla Facultad de bellas artes de Sevilla e il perfomance dedicata al poeta AfricanoAbded Kader Konate con l’artista Sarita Marchesi Van der Meer ed i rappresentanti del padiglione africano. Invitationbias@gmail.com
L’arte contemporanea non può essere più inserita, come è accaduto in passato, in una scuola di pensiero unica ed egemone. Le nuove acquisizioni scientifiche hanno permesso di allargare l’osservazione e le sue prospettive di decodificazione, di comprendere, nell’identificazione di un’opera d’arte, sia le istanze individuali, intimiste, dell’artista, sia il suo percorso formativo, che non può prescindere dalla cultura di appartenenza. La cultura, del resto, deve essere riconsiderata in una dimensione di movimento persistente e di sincretismo performativo. Sullo stesso piano viene affrontato un altro concetto cardine, la credenza. Essa va riletta in una modalità del tutto nuova, non facilmente incasellabile o assimilabile a sinonimi subalterni. La credenza può riguardare la fede o le pratiche rituali popolari, come anche l’idea di un progetto scientifico che ha validità solo se riconosciuto dalla comunità di studiosi che crede nella sua autorità.
BIAS vuole contribuire alla realizzazione di un percorso di crescita collettiva, di un contesto di espressione artistica e dialogo interreligioso, al confine tra il sacro e la spiritualità più eclettica, vuole superare i limiti espressivi della lingua e della non-conoscenza delle religioni e delle culture dell’altro, vuole in sostanza trasformare l’arte contemporanea in uno strumento di indagine, denuncia, conoscenza, per annientare l’azione cancerogena del pregiudizio, nato più per finalità politico-economiche che per ragioni altre.
Tema della terza edizione di BIAS è il gioco “The Game: the time of game and the game of time” e verrà inaugurata nel 2020 tra Venezia, Palermo ed altri suggestivi luoghi del medioevo.
Nonostante la grande prova ed il confinamento che ci ha riservato il 2020, BIAS si svolge in contemporanea in diverse location tra Venezia, Valsanzibio, Palermo, Castelvetrano – Selinunte, Fondazione Orestiadi Gibellina Nuova, Taormina, Marsala, Messina, Porto Rotondo, Salina, Arcidosso, Erice, Castello di Morsasco ed all’estero la penisola del Sinai (Egitto), Barcellona, Isola di Tenerife, San Pietroburgo, Senegal.
La BIAS e la collettività che intorno ad essa ruota, sono chiamati ad autodeterminarsi nell’indagare parametri di appartenenza alla propria gang di partenza piuttosto che alla nazionalità riportata sul proprio passaporto. BIAS è un’esposizione d’arte che si snoda sottoforma di grande gioco in cui gli artisti nell’operare ed istallare le loro opere site specific affrontano il tema del gioco e la relazione intima tra il sacro ed il profano che nella congiuntura della simbologia del gioco.
L’esposizione è ambientata in luoghi privati e pubblici con opere d’arte sul tema dell’edizione 2020, sul gioco ed il tempo, di una selezione di artisti che hanno partecipato al bando BIAS 2019. Il fattore tempo giocherà uno dei ruoli principali nella dialettica linguistica dell’arte contemporanea.
I Padiglioni BIAS 2020 sparsi in Italia e nel mondo sono: Padiglione Abramitico, Padiglione Scientifico, Padiglione Filosofico, Padiglione Esoterico, Padiglione Archeologico, Religioni Perdute, Padiglione Buddista, Padiglione Induista, Padiglione Sciamano, Padiglione Religioni Africane, Padiglione Zorastriano, Padiglione Paragnostico, Padiglione Web Art.
Artisti BIAS 2020 esposti nelle prime tappe quattro tappe e sedi della BIAS 2020 tra Venezia, Valsanzibio, Marsala, Messina, Salina, Taormina, Gibellina, Palermo, Arcidosso, Morsasco, Porto Rotondo Merigar, Tenerife, San Pietroburgo, Barcellona, Jamaica, Senegal, Egitto Sinai : CRISTIANO ALVITI | PATRIZIO ALVITI | CAMILLA ANCILLOTTO| ROSA ANNA ARGENTO |VITTORIO BUSET | ANDREA CANTIERI | PAOLA D’AMORE |RITA DEGLI ESPOSITI |EDOARDO DIONEA CICCONI |FELIX FELTRIN| EVPS |MARGHERITA GRASSELLI |MOHAMED KEITA |MARIE MALHERBE |ISABELLA MESSINA | ILEANA MILAZZO | NICCOLO’ MONTESI | ORA |JANINE VON THUNGEN | ROSA MUNDI | MARIELLA RAIMONDO |ROBERTO ZAMPARO
Cristiano Alviti
Patrizio Alviti
Andrico Fabio e In-Dialog Collective
Camilla Ancillotto
Abir Arafeh
Hadeel Azeez
Rosa Anna Argento
Gaetano Barbarotto
Bianca Beltramello
Fiorella Bonanno
Anca Borieu
Judith Boy
Momò Calascibetta
Olivia Calinescu Yanku
Andrea Cantieri
Carlo Cantini – Cristina Degli Innocenti
Daniele Cascone
Florinda Cerrito
Maddalena Cervinzo
Maria Cristina Cincidda
Bartolomeo Conciauro
Alberto Criscione
Liborio Curione
Francesco Cuttitta
Fabio Pilato
Paola D’Amore
DYNAMIC SPACE OF THE ELEMENT
Concetta De Pasquale
Rita Degli Esposti
Marie Claire Delamichelle
Angela Di Blasi
Angelo Diquattro
Edoardo Dionea Cicconi
Egybadour
EPVS
FADIBÉ
Roberta Faja
Felix Feltrin
Hirton Fernandez Junior
COMPAGNIE LE TEMPS DU NE DANSE
Rosario Genovese
John Gian
Daniela Gorla Fossa
Margherita Grasselli
Francesco Grasso
Lucio Greco
Tiffani Gyatso
Kazuyuki Kanda
Mohamed Keita
Bernard Langestein
Zhang Lanpo
Gabriella Lupinacci
Francesca Romana Mainieri
Gabriella Maldifassi
Marie Malherbe
Rosalia Marchiafava Arnone
Giuseppa Matraxia
Antonio Mauro
Jasazii McKenzie
Isabella Messina
Ileana Milazzo
Sara Mineo
Daniela Monaci
Massimo Monicelli e Sarita Marchesi
Niccolò Montesi
Rosa Mundi
Teresa Noto
ORA
Giulio Orioli
Luca Pantina
Valerio Perino
Alexandru Podea
Alexander Sasha Popov
Giovanni Puntrello
Mariella Ramondo
Massimiliano Reggiani
Carla Regina
Collettivo Di Bernardo Rietti Toppetta
Enzo Rullo
Anna Sances
Maria Elena Serrano Santos
Nancy Sofia
Laura Tabanera
Pierdonato Taccogna
Benedetta& Miralles Tagliabue
Alimberto Torri
Francesco Trovato
Ute Pyka
Maria Felice Vadalà
Tiziana Viola-Massa
Sandro Von Einsiedel
Janine Von Thungen
Guan Yuliang
Roberto Zamparo
Ning Zhang
Li Zhiguo
Vadim Levin In Collaboration with «Art of foto»: Vadim Levin, Roman Zemlyachev, Igor
Smolnikov