Maltrattava la moglie. Ora ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari. La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri della stazione catanese di Bronte nei confronti di un 48enne del luogo.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati ch riguardano la violenza di genere, hanno evidenziato come l’uomo, sin dal 2009, assumendo una posizione di prevaricante supremazia, ha determinato nella donna un vero e proprio assoggettamento fisico e psicologico.
La donna era stata minacciata di morte dopo aver manifestato la propria volontà di lasciarlo, ma anche umiliata e denigrata, anche di fronte a terzi, con ingiurie quali “cretina, menomata”.
Vessazioni sfociate anche in aggressioni fisiche costellate da schiaffi e pugni e lanciandola contro delle suppellettili, tanto da procurarle delle lesioni che la donna non si è mai fatta refertare per paura del coniuge.
Le azioni di violenza venivano compiute anche alla presenza dei figli minori della coppia. In alcune occasioni i figli si erano dovuti frapporre fra i genitori per evitare che la madre venisse picchiata.
L’attività di indagine compiuta a seguito della denuncia della vittima, ha permesso di consolidare il quadro probatorio a carico dell’indagato che ne ha consentito l’arresto.