Questa notte nel bacino del Tirreno meridionale agenti della guardia costiera sono stati impegnati via acqua e con l’ausilio di un elicottero per contrastare il fenomeno della pesca illegale.
A sud delle isole di Alicudi e Filicudi è stato sorpreso un peschereccio mentre recuperava una rete da posta illegale di circa 7.500 metri di lunghezza.
La rete, al termine delle operazioni, è stata posta sotto sequestro e il comandante del peschereccio sanzionato secondo i termini di legge.
In quelle stesse ore, a nord delle isole Eolie, la Nave Diciotti, impegnata in un’attività operativa in quell’area, ha trovato un’ulteriore rete da pesca illegale lunga diversi chilometri e ha proceduto al recupero della rete con l’ausilio di nave Magliano CP404, unità del corpo specializzata in questo tipo di attività in mare. Sono in corso altre operazioni.
Le reti di posta illegali, che non rispettano lunghezza prevista dalla norma (dimensioni uguali o inferiori ai 2,5 km) o le dimensioni previste per la maglia della rete, vengono calate in mare lasciate alla deriva per la cattura di grossi pesci pelagici, come i tonni e pesce spada. Una tipologia di rete vietata dalla normativa, in quanto strumento di pesca non selettivo che costituisce un vero e proprio muro galleggiante, determinando la cattura anche di specie protette quali delfini o tartarughe che rimangono spesso impigliati in tali attrezzi da pesca illegali.
Negli ultimi anni sono stati profusi molti sforzi in termini di impiego di mezzi aeronavali e uomini per combattere questa pratica di pesca che non solo è illegale, ma anche dannosa per l’intero ecosistema marino nei soli mesi di aprile e maggio diverse sono state le missioni svolte dai pattugliatori d’altura, finalizzate al contrasto della pratica di pesca.
Nella pianificazione di attività che interessano un’area marittima di circa 500 mila km quadrati e richiedono l’impiego di diversi mezzi aeronavali, risultano particolarmente importanti le informazioni acquisite anche tramite organizzazioni o associazioni ambientaliste che completano il quadro informativo sulle attività illecite in mare e consentono di pianificare in modo efficace le operazioni di contrasto.
Il dispositivo operativo, messo in piedi dalla guardia costiera, ha permesso, nel corso del 2019 e nei primi mesi del 2020, di verificare la correttezza delle attività di pesca in mare e degli esercizi commerciali che operano all’ingrosso e al dettaglio, per tutelare il prodotto ittico nazionale, come pure il consumatore finale, attraverso l’immissione sul mercato di un pescato conforme ai requisiti di legge, sia per quanto attiene alla tracciabilità che all’etichettatura.
Dal 2019 ad oggi oltre 145 mila sono state le verifiche effettuate e sono stati sequestrati circa 70 tonnellate di prodotto ittico non conforme; eseguiti più di 5.000 sequestri e sequestrati più di 8100 attrezzi da pesca illegali e sono state elevate in totale sanzioni per quasi 13 milioni di euro.
Un’attività svolta ogni giorno a garanzia della conservazione e dello sfruttamento delle risorse ittiche in condizioni di piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica.