Beni per un valore di circa 150 milioni di euro sono stati confiscati ad un prestanome dei boss Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della divisione anticrimine della questura di Palermo.
I sigilli sono stati apposti a centinaia di immobili in provincia di Trapani e Palermo. Tutti riconducibili ad Andrea Impastato, 72 anni di Cinisi, arrestato nel 2002 per mafia e ritenuto un prestanome dei due boss.
I sigilli sono stati posti a: aziende edili e di estrazione di materiali da cava, complessi industriali, capannoni, terreni, beni mobili, conti correnti, depositi e titoli e un complesso turistico residenziale a San Vito Lo Capo, nel trapanese, costituito da numerosi appartamenti e alcune villette.
Tutti i beni confiscati su disposizione dei giudici del tribunale di Palermo erano riconducibili direttamente o indirettamente ad Andrea Impastato, figlio di Giacomo, detto “u sinnacheddu”, esponente mafioso di spicco della famiglia di Cinisi e legato ai Badalamenti.