Barcellona Pozzo di Gotto (Me): il laboratorio teatrale verso uno spettacolo-evento

Non si è fermato il laboratorio multidisciplinare del teatro Mandanici a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese. L’obiettivo del progetto, fortemente voluto dal comune, aveva l’obiettivo di regalare formazione ed esperienza ai talenti del territorio.

Continuano gli incontri su piattaforma digitale nel laboratorio dove si sta costruendo piano piano un “Romeo e Giulietta” sperimentale.

“Il laboratorio teatrale va avanti con risultati sorprendenti. Creatività e talento non si sono mai fermati e ci danno speranza – sottolinea il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia –  Crediamo, oggi più di ieri, nel valore della cultura e dell’arte come elementi di rafforzamento e di crescita del senso di comunità, e questa esperienza formativa lo conferma appieno”.

“Dopo un mese di laboratorio – aggiunge il regista Sasà Neri – i ruoli sono stati già affidati, ognuno conosce moventi e obiettivi dei personaggi. È cominciato anche il lavoro sui movimenti scenici. Siamo consapevoli che quando andremo in scena i nostri paradigmi interpretativi saranno stati significativamente modificati da questa esperienza. Ogni ostacolo e ogni rischio però stanno diventando altrettante sfide e stanno dando vita ad una nuova visione del laboratorio e del teatro in generale. Dal territorio di Barcellona Pozzo di Gotto emergono talenti che vanno al di là delle più rosee previsioni. E stiamo costruendo uno spettacolo che nel nostro intento sarà un vero e proprio evento”.

E dai partecipanti – coach, performer e allievi – arrivano commenti entusiastici e attestati di dedizione. “Non credevo che i risultati sarebbero stati così rapidi e i miglioramenti così visibili”, dice Davide Colnaghi, insegnante di dizione e fonetica. “Tutto ciò che pare esserci stato rubato dalla distanza – aggiunge la performer EsosTheatre Marea Mammano, che fa parte del cast – adesso sta prendendo forma tramite le parole, le riflessioni e il brainstorming. Sento i personaggi svilupparsi e crescere, creando non solo un’intensissima trama per lo spettacolo ma anche una rete di connessione tra noi, da una casa all’altra”.

E gli allievi confermano. “Non ho la preoccupazione che il corso possa interrompersi perché stiamo lavorando tutti mettendoci il cuore. Spero solo di diventare capace di esprimere appieno le mie potenzialità”, sostiene Renata Aragona che compirà 18 anni tra qualche giorno. “Sono abituata a ribaltare la mia vita e ad adattarmi a nuove circostanze. Vogliamo tutti fortemente realizzare lo spettacolo e ci riusciremo”, spiega Roberta Macrì, 31 anni, capace di grandi performance sulla sua sedia a rotelle e di infondere forza e determinazione a tutto il gruppo. “Confrontarmi con gli altri, studiare, seguire questo percorso … non mi aspettavo tanto affiatamento e tanta passione!”, aggiunge Giusy Recupero, quasi 44 anni. “Mi sono sentita travolta, in senso positivo, travolta da un mondo di suggestioni che stanno indubbiamente arricchendo le mie giornate”, conclude Michela Bonvegna, 16 anni a maggio. “Credo che il nostro spettacolo sarà particolarmente coinvolgente e terrà il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultima scena”.

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