Siciliani verso la Costituente denuncia l’Anas e il ministero e l’assessorato regionale alle infrastrutture per le condizioni dell’autostrada Palermo-Catania. Dallo scorso dicembre l’autostrada è interdetta ai mezzi pesanti. Potrebbe essere percorribile per intero, salvaguardando la sicurezza dei siciliani e l’economia regionale, se venissero avviate sei opere di grande importanza i cui finanziamenti sono previsti da anni e per le quali sono state espletate anche le gare.
È questo uno dei punti centrali dell’esposto presentato oggi alla procura di Catania da Felice Coppolino, Salvatore Fleres, Salvatore Grillo e Carmelo Rapisarda, esponenti di Siciliani verso la Costituente che da sabato 15 celebrerà a Palermo il congresso fondativo del partito di Unità siciliana.
“Se l’iter previsto dai capitolati di queste opere che muovono un finanziamento di 230 milioni di euro e le cui gare sono state espletate, fosse stato seguito come dovuto – si legge – avremmo evitato il disastro attuale e quelli che purtroppo molti prevedono incombere su un’arteria strategica come la Palermo-Catania”.
Gli esponenti di Siciliani verso la Costituente chiedono all’Autorità giudiziaria di verificare le responsabilità penali di quanti avrebbero dovuto vigilare sulla vicenda, dall’Anas che gestisce l’autostrada Catania-Palermo e la funzione di garantire la viabilità e la sicurezza dell’intera rete stradale; al ministero per le infrastrutture fino all’assessorato regionale competente che hanno, il primo, poteri di vigilanza sull’Ente e il secondo sui suoi comportamenti in Sicilia. Essi rispondono in concorso per non aver attivato i necessari controlli e la manutenzione per garantire la sicurezza delle strade”.