Ci potrebbe essere stato un danno erariale da parte dell’ex amministrazione comunale di Tortorici, centro nebroideo del messinese, guidata dal sindaco Carmelo Rizzo Nervo. A stabilirlo saranno le conclusioni di ispezioni avviate nel 2016 e per cui oggi è stato disposto un supplemento istruttorio.
Ci sarebbero state irregolarità in provvedimenti di natura amministrativa e contabile adottati dall’ex amministrazione prima del dissesto finanziario dell’ottobre 2016. L’ispezione ha il compito di determinare un eventuale danno erariale.
Il dirigente generale del dipartimento regionale ha conferito al funzionario Giuseppe Petralia il nuovo incarico per svolgere l’ulteriore ispezione avviata nel marzo del 2017 con la nomina dei funzionari Antonio Garofalo e Carmelo Messina, incaricati del primo accertamento, prese le mosse da una serie di esposti che erano giunti sul tavolo del prefetto.
All’epoca la consigliera di minoranza, Cinzia Conti Mica e uno dei rappresentanti sindacali dei lavoratori avevano presentato due esposti segnalando presunte irregolarità nel provvedimento varato dall’amministrazione dell’epoca per la revoca al responsabile dei servizi finanziari del comune. E anche per quanto riguarda la nomina del revisore dei conti.
I sindacati, in particolare, avevano lamentato una serie di irregolarità amministrative, oltre ai ritardi nell’approvazione dei documenti finanziari. Agli atti del procedimento ispettivo avviato qualche anno fa finirono anche due note dell’ex segretario comunale che segnalavano la non conformità di alcune deliberazioni di giunta adottate con parere di regolarità contabile contrario, tra cui quella di annullamento retroattivo dell’aumento delle tariffe idriche e una nota del commissario ad acta nominato per la dichiarazione di dissesto finanziario che riferì dell’approvazione da parte del civico consesso, due giorni prima della dichiarazione del dissesto finanziario dell’ente, del Dup 2016-2018 e del bilancio di previsione 2016-2018, non redatti dal responsabile dei servizi finanziari proposti dal sindaco al consiglio, nonostante il parere contabile contrario.