A Tortorici, centro nebroideo del messinese, sono entrati nel vivo i festeggiamenti in onore del patrono San Sebastiano. Il culto e la devozione per il Santo, giovane soldato romano che ha subìto un duplice martirio, sono molto sentiti nel centro dei Nebrodi e ogni anno giungono visitatori da tutta la Sicilia per assistere alla festa che è davvero molto caratteristica.
Ieri pomeriggio, alle 17.30, al calar della sera, un gruppo di “nudi”, i fedeli vestiti di bianco e a piedi scalzi, sono stati impegnati nella “fujitina da vara“, per ricordare quando in un tempo antichissimo il pesante fercolo venne trafugato da non meglio precisati cittadini di paesi vicini, invidiosi della bella festa del paese. Il fercolo sarà poi ripreso oggi pomeriggio nel corso della processione delle reliquie.
Ieri sera nella chiesa di Santa Maria Assunta è stato esposto sull’altare il simulacro del Santo e dopo un giro di tutta la Chiesa è iniziata la messa detta ” a prova” con la benedizione dei panetti di San Sebastiano, disposti in grandi ceste ai piedi dell’altare maggiore. I panetti di San Sebastiano ricordano quando il giovane soldato romano si recava nelle carceri per dar da mangiare ai detenuti. Un tempo i panetti venivano cotti tutti da una famiglia per un voto al Santo, ma dopo la morte della signora che li preparava, sono i forni del paese e anche alcuni privati cittadini che si occupano di realizzarli. I panetti poi vengono distribuiti in tutto il paese dai componenti della commissione di San Sebastiano, aiutati anche dai giovani dell’associazione “I nudi”.
Un tempo la chiesa di Santa Maria Assunta per la festa del patrono veniva vestita a festa con lunghi drappi che pendevano dall’alto soffitto e una scalinata lignea veniva posizionata sull’altare. Era tutta decorata e abbellita con fiori e candele e da dietro, con un sistema di carrucole, veniva issata la statua di San Sebastiano che veniva poi posta alla sommità di tale “scalinata” e sul cui capo un angioletto poneva una corona d’alloro. Un sistema che veniva testato durante la messa del 18 gennaio, detta “a prova” e che oggi ancora si celebra ma assumendo un significato differente.
Una scena davvero suggestiva che non si vede più da oltre 30 anni in quanto con i lavori di ammodernamento della chiesa è stato arretrato l’altare e non c’è più spazio per la scalina. Ma è da qualche tempo che si pensa ad un nuovo sistema per riproporre la scalina di San Sebastiano e ritornare a godere di quello spettacolo per gli occhi che suscitava una profonda emozione nei devoti che non vedevano il simulacro del Santo dalla festa di maggio dell’anno precedente. Oggi, invece, purtroppo, la statua del Santo patrono di Tortorici è sempre visibile perché al posto della bellissima porta lignea decorata è stata posta una teca in vetro. L’emozione è forse un po’ diversa, ma c’è comunque ed è molto sentita dagli oricensi, sia da quelli che vivono ogni giorno sul territorio che da quelli emigrati che tornano proprio per la festa.
Questo pomeriggio dopo la processione delle reliquie nel corso del quale viene recuperata la vara lasciata ieri sera nella centrale chiesa di San Salvatore. Al rientro delle reliquie e della vara nella chiesa di Santa Maria Assunta si terrà la messa del “vespro”. Tutto in attesa di lunedì 20 gennaio, giorno della festa e della processione e della questua lungo le strade del centro di Tortorici.