A Bronte, nel catanese, il comune investe 15 mila euro per piantare alberi. Una volta esisteva una legge che obbligava i comuni a porre a dimora un albero nel proprio territorio per ogni bambino nato. Una legge non rispettata quasi da nessun comune per problemi di bilancio o per non riuscire poi ad effettuare la necessaria manutenzione.
Il comune di Bronte ha deciso di andare controcorrente. Dopo aver ottenuto milioni di euro di finanziamenti per l’efficientamento energetico e far pesare i rifiuti dei propri cittadini per aumentare la raccolta differenziata e diminuire la tassa sui rifiuti, all’interno di un piano ben preciso che guarda alla valorizzazione dell’abitato e alla salvaguardia dell’ambiente, ha deciso di investire 15 mila euro per piantare alberi.
“Gli alberi – ci dice il sindaco Graziano Calanna – sono nostri amici perché producono ossigeno e puliscono l’aria, sono alleati del clima e del suolo e contribuiscono al nostro benessere psico-fisico. Le città con tanti alberi poi sono più belle”.
Per questo il sindaco Graziano Calanna ha allestito una task force guidata dal commissario in pensione del corpo forestale, Enzo Crimi, autore di diverse pubblicazioni sull’ambiente. La loro missione è quella di allestire un progetto ed individuare, con le risorse disponibili, tutte le aree del centro abitato che potessero ospitare alberi.
“Sarà l’occasione per arricchire di verde la nostra città – continua a spiegare Calanna – e per migliorare il verde urbano. Assieme agli alberi faremo il possibile per decorare al meglio le aree verdi con aiuole e cespugli decorativi. Alcune aree sono già state individuate, anche se ancora il progetto non è completo e definitivo. Molte di queste sono vicino agli istituti scolastici che coinvolgeremo”.
Ed il progetto redatto da Crimi già dal nome mostra tutta la sua ambizione. E’ intitolato “Forestazione urbana” nel rispetto non solo dei dettami europei e con l’ambizione di piantare essenze alboree ormai dimenticate. “Proprio così – conclude Calanna – pianteremo anche alberi da frutto un tempo molto popolari in Sicilia, ed oggi praticamente dimenticati. Li riproporremo per recuperarne la funzione produttiva, paesaggistica e soprattutto tradizionale”.