Pubblichiamo di seguito una lettera aperta al presidente del consiglio Giuseppe Conte, inviata dal Sifus Confali Fp in merito alla formazione professionale siciliana.
Egregio Sig. Presidente,
Le scriviamo, noi del sindacato SIFUS CONFALI FP, per far presente una questione molto urgente che sta a cuore a questo sindacato che ancor oggi lotta per la questione assai spinosa della Formazione Professionale Siciliana.
Ringraziamo il governo nazionale per aver cercato di salvare la Regione Sicilia dal default certo, con una rateizzazione di dieci anni del debito, concessione questa però che era subordinata alla promessa da parte della Regione di mettere in campo tutta una serie di riforme ed atti necessari per la risoluzione dei problemi locali.
Dopo anni di lotte le lavoratrici e i lavoratori della Formazione Professionale in Sicilia sono caduti nella disperazione più profonda perché non ascoltati, talvolta traditi dalle istituzioni, senza risposte nelle sedi competenti di giustizia e nelle sedi politiche, che giocano a continui rimbalzi fra loro.
Questa indifferenza è causa inevitabilmente di azioni di protesta che non hanno sortito altro che suicidi o atti inconsulti.
Il 13 luglio 2018 il Ministro Di Maio incontra un gruppo di lavoratori e promette di attivare un Tavolo Istituzionale Nazionale, nominando il Dott. Vanin come responsabile area di Crisi e dando incarico alla Sen. N. Catalfo, Presidente della Commissione Lavoro del Senato, di coordinare il Tavolo.
Si ottiene quindi un primo verbale di Tavolo Istituzionale Trilaterale il 25 giugno 2018.
Da allora si riscontra solo l’inconsistenza degli atti politici regionali che, dopo il nuovo governo, rallentano la collaborazione da parte delle rappresentanze siciliane che arrivano ad evitare le convocazioni.
Chiediamo quindi:
– di assumersi la responsabilità di spingere affinché la questione venga definita entro la fine del mese di gennaio, con la firma di un protocollo d’intesa, attraverso la convocazione di un Tavolo Trilaterale;
– in alternativa, preso atto del l’incapacità degli organi competenti regionali, dopo 6 anni di lotta dei lavoratori ed 1 anno di promesse disattese, in cui dopo l’enorme sforzo del Ministero con la collaborazione dell’Inps e dell’Anpal nazionale, non si è riusciti ad approdare ad un numero certo neanche del bacino da ricollocare.
Chiediamo quindi il commissariamento degli Assessorati alla Formazione e Istruzione per manifesta incapacità nel fare ripartire il settore della Formazione e nell’attuare le riforme nella pubblica istruzione.
Chiediamo il commissariamento dell’Assessorato al Lavoro per avere in modo evidente bloccato lo sviluppo del Reddito di cittadinanza, non attivando il concorso che riguardante il rafforzamento dei Centri per l’Impiego e quindi non rendendo possibile l’attivazione delle Politiche Attive.
In definitiva ottomila famiglie attendono, ancora una volta fiduciose nelle istituzioni, delle risposte concrete, delusi dalle denunce presentate e rimaste inevase, dalle paradossali disparità di trattamento nell’applicazione delle leggi vigenti (legge 25/93) e dalla totale assenza di vigilanza nella regolamentazione del settore da parte degli organi preposti.
Confidiamo nel Suo autorevole intervento e nella certezza che Ella vorrà fare quanto è nei Suoi poteri, per costringere chi di dovere all’esecuzione di quanto prescritto.