Tredici persone sono state indagate dalla polizia di Stato a Gela, nel nisseno, per somministrazione di farmaci o di altre sostanze per alterare le prestazioni agonistiche. Gli indagati, che utilizzavano un gergo allusivo o dissimulato, simile a quello abitualmente utilizzato dagli spacciatori di stupefacenti, si approvvigionavano presso attività commerciali di Gela, Vittoria e Comiso tramite siti online o farmacie.
L’avviso di conculsione delle indagini preliminari ha raggiunto i 13 soggetti indagati per ricettazione e utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze per alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.
Le indagini erano state avviate lo scorso febbraio nell’ambito di un altro procedimento penale instaurato a seguito di una tentata estorsione per la compravendita di una palestra, erano emersi numerosi contatti, tra alcuni indagati, finalizzati all’acquisto e alla successiva vendita e somministrazione di steroidi anabolizzanti assunti dai frequentatori di palestre gelesi.
Le indagini hanno permesso i scoprire i soggetti che gestivano lo smercio degli anabolizzanti nelle palestre e i canali illeciti di approvvigionamento delle sostanze, permettendo la completa ricostruzione dell’intera attività di commercializzazione.
Hanno anche permesso di individuare alcuno soggetti che si occupavano di dare indicazioni sul ciclo da seguire ai frequentatori di palestre indicando anche gli integratori e i farmaci da assumere per definire la massa muscolare per l’eventuale partecipazione a concorsi di bodybuilding.
Gli indagati, per evitare riferimenti riconducibili all’indicazione dei farmaci vietati da cedere o da assumere ed eludere la comprensione dei dialoghi, utilizzavano un gergo allusivo o dissimulato simile a quello abitualmente utilizzato dai protagonisti del traffico illecito degli stupefacenti.
L’approvvigionamento delle sostanze dopanti avveniva in alcune attività commerciali di Gela, Vittoria e Comiso, tramite siti online o presso alcune farmacie.
Nel corso delle indagini sono state eseguite numerose perquisizioni locali con conseguenti sequestri di sostanze vietate. Le perquisizioni sono state eseguite a marzo del 2018 presso palestre, esercizi commerciali e abitazione private degli indagati a Gela, Vittoria e Comiso, nel ragusano. Alcuni degli assuntori degli anabolizzanti avevano atto ricorso alle cure del pronto soccorso per aver accusato sintomi o disturbi e palpitazioni o tachicardia.
Inoltre, è stato riscontrato come, durante il periodo di assunzione di queste sostanze anabolizzanti, alcuni degli indagati avessero partecipato a competizioni sportive agonistiche di bodybuilding, anche a livello nazionale.