Il PTE di Tortorici è ancora al centro del dibattito politico nel centro nebroideo. Proprio del Presidio Territoriale di Emergenza si è parlato nel corso del consiglio comunale straordinario durante il quale maggioranza e minoranza consiliare non si sono risparmiati botta e risposta sull’argomento. Con i voti favorevoli dei soli consiglieri di maggioranza, è stata approvata la deliberazione che prevede la presa d’atto dell’avvenuta risoluzione del problema. In particolare su questo punto la minoranza è stata molto critica. “Il problema non è assolutamente risolto – hanno detto in aula Antonio Paterniti Mastrazzo e Flavia Galbato – perché il Pte rimane chiuso di notte e nei giorni festivi”. Il sindaco Emanuele Galati Sardo ha enunciato la cronistoria che ha portato il Pte ad avere solo tre medici, di cui uno in malattia e l’arrivo di un quarto nominato dall’Asp di Messina. “Il problema maggiore – ha chiarito il primo cittadino – è che adesso c’è un limite alle ore lavorative effettuate dai medici del 118. Con la riduzione delle ore e la mancanza di un medico per malattia fino alla fine di gennaio, non si riuscivano a coprire i turni per Pte e per l’ambulanza medicalizzata. La settimana scorsa ho avuto un incontro con i vertici dell’Asp per arginare questa problematica ponendo come motivo centrale il territorio di Tortorici”. Emanuele Galati e il consigliere Andrea Vanadia hanno puntato il dito contro l’atteggiamento della minoranza che ha già avviato una raccolta firme per “salvare il Pte”, accusata di aver “strumentalizzato quella che è un’esigenza della cittadinanza. “L’ambulanza potrebbe saltare solo qualche turno – ha continuato il sindaco – ma sarà sempre disponibile fino a fine gennaio perché al ritorno del medico in malattia riusciremo a coprire il monte orario con il personale completo”.
Ecco che la consigliera Flavia Galbato insorge contro la proposta di deliberazione, in particolare sul primo punto in cui si legge “prendere atto dell’avvenuta risoluzione del problema”. Secondo i consiglieri di minoranza, infatti, il problema non è affatto scongiurato e il depotenziamento è anticamera di una chiusura del presidio sanitario. “Ad oggi – risponde il primo cittadino – il nostro PTE è stato potenziato con l’aggiunta di un quarto medico che rimarrà anche quando tornerà il collega che attualmente è in malattia. Dovremmo fare fronte comune e lavorare insieme. In ogni caso il nostro obiettivo – conclude Emanuele Galati – è quello di arrivare a sette unità di personale medico, come all’inizio”. Con la delibera l’amministrazione ha impegnato giunta e sindaco a “vigilare per evitare di rimanere inerti di fronte al depotenziamento dei servizi come accaduto ad agosto del 2015 e a maggio del 2018 e far fronte comune per portare avanti le istanze delle aree montane e periferiche”.