Si terrà domani, giovedì 21 novembre, a villa Reimann a Siracusa la seconda edizione del festival dell’educazione sulle orme di Pino Pennisi. Un appuntamento organizzato dall’associazione “Per la città che vorrei”.
“Io leggo perché” è il titolo dell’appuntamento realizzato dall’associazione insieme al Cirs, comitato italiano reinserimento sociale, durante il quale è previsto l’intervento di Roberto Cafiso, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asp di Siracusa.
All’evento, moderato da Sergio Pillitteri, presidente dell’associazione “Per la città che vorrei”, interverranno, fra gli altri, il centro antiviolenza Nesea di Augusta, gli istituti comprensivi Chindemi e Vittorini e gli istituti superiori Fermi e Insolera di Siracusa e, ancora, un gruppo di giovani di Noto che seguono il corso Benessere dell’ente “Elaborando” e che presenteranno un elaborato sull’educazione alla bellezza.
“Quello di domani – spiega Pillitteri – rappresenta un grande lavoro d’insieme per una grande giornata improntata ai valori e ai principi educativi sulle orme dell’indimenticato e indimenticabile Pino Pennisi”.
“Il Cirs – aggiunge Salvatore Lo Bianco, direttore generale del Cirs – non è solo impegno per dare un futuro professionale ai ragazzi, ma anche per rendere migliore l’inserimento sociale dei nostri giovani attraverso processi di socializzazione e aggregazione costante. Il festival dell’educazione ne rappresenta un modello di eccellenza, perciò la nostra scuola ha voluto contribuire con un progetto sulla legalità, tema per noi fondamentale, se poi dedicato a Giovanni Falcone ancora di più. Ringrazio i docenti Pillitteri, Cocciolo e D’Alpa per l’impegno profuso, così come mi congratulo con i nostri ragazzi per la dedizione nello svolgere le attività”.
Gli fa eco la direttrice didattica regionale del Cirs, Adele Allegra, che aggiunge: “Il Cirs lavora giorno per giorno con lo scopo di formare non solo bravi professionisti, ma anche coscienze libere, sentinelle del pensiero e della libertà. Un lavoro, il nostro, volto a proteggere gli ideali della legalità, dell’onestà e della nitidezza. I nostri ragazzi hanno il diritto di conoscere, il sapere rende forti e liberi e ci aiuta a tessere le trame della nostra memoria storica e personale. Con immenso piacere abbiamo aderito al Festival dell’Educazione che dà ai ragazzi la possibilità di far emergere il loro pensiero, le loro emozioni e le loro riflessioni su un tema spigoloso e doloroso”.