La borgata di Sceti è una delle più popolose fra le 72 che costellano il centro abitato di Tortorici, centro nebroideo del messinese. I suoi abitanti sono molto religiosi e alcuni di loro si sono dati da fare nei mesi scorsi per portare a nuova luce l’antico sacello del XVIII secolo dedicato alla Vergine SS di Porto Salvo.
Un luogo dimenticato e quasi sepolto dalla vegetazione che ha visto nuovamente la luce ed è stato inaugurato durante le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della nascita della parrocchia di Maria Santissima della Scala di Sceti.
Per l’importante evento della comunità guidata da padre Benedetto Lupica, il vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco, insieme a padre Simone Campana, ha benedetto l’antico luogo di preghiera e penitenza del beato Felice Lupica Spagnolo, frate cappuccino.
Sull’altare del sacello è stata collocata una immagine della Madonna bizantina, il cui originale è custodito nell’abbazia di Santa Maria di Maniace nel catanese. A ricordo della manifestazione sulla parete esterna del sacello è stata posta una targa a ricordo del beato Felice nato nel vicino quartiere “dei spagnoli” nel 1776 e morto nel convento dei cappuccini di Tortorici il 30 gennaio del 1866. (nella foto il vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco e padre Benedetto Lupica)