Reati ambientali e truffa aggravata ai danni dello Stato. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere i titolari di una grossa autocarrozzeria nel popoloso quartiere di Librino a Catania.
Nei giorni scorsi assume particolare rilievo il controllo all’interno di un’autocarrozzeria di più di 200 metri quadrati, regolarmente pubblicizzata tramite una grande insegna esposta sulla pubblica via dove gli agenti hanno fatto accesso ed accertato sin da subito importanti criticità in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro.
È stata anche riscontrata la presenza di un bagno fatiscente, sporcizia diffusa, mancanza di dispositivi di sicurezza ed altro ancora e, circostanza grave, a fronte del volume d’affari legato alle molteplici autovetture i lavorazione, i due gestori, di cui uno pregiudicato, erano senza la prescritta autorizzazione per l’immissione dei fumi nocivi nell’atmosfera creando in tal modo un potenziale danno all’ambiente e un costante disturbo ai residenti.
Da un controllo più approfondito nella carrozzeria è stata individuata una porta che ha permesso l’accesso all’interno di un deposito dove si trovava un luogo di raccolta e gestione di rifiuti speciali non bonificati quali pezzi di ricambio e inoltre l’attività veniva esercitata in maniera del tutto illegale.
È emerso che la carrozzeria opera in tali condizioni da circa 30 anni e sono stati trovati 3 dipendenti senza contratto di lavoro, tutti senza mascherina e senza i previsti sistemi di protezione individuale. Uno dei lavoratori è stato indagato in stato di libertà per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e, nel caso specifico, perché percepisce indebitamente la disoccupazione.
Di tale attività e per quanto di competenza saranno informati i competenti organi della finanza, l’ufficio delle entrate, Asp Spresal e Inps. Infine, si è proceduto al sequestro penale del forno per la sverniciatura e molteplici attrezzi e strumenti utili per l’esercizio illegale di tale attività.