Beni per un valore di circa mezzo milione di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros ad Antonino Calderone, esponente della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, attualmente detenuto.
I carabinieri hanno dato esecuzione ad un sequestro emesso dal tribunale di Messina. Il provvedimento si inquadra nella manovra di contrasto alla criminalità di tipo mafioso che l’Arma sta conducendo sotto la direzione della procura di Messina, guidata da Maurizio De Lucia e che vede nell’aggressione ai patrimoni mafiosi un momento fondamentale delle attività, sia in fase preventiva che repressiva.
Il dettaglio riguarda due immobili ad uso commerciale, 6 immobili costituenti un’unica struttura utilizzata per l’allevamento, una impresa di allevamento di animali e commercializzazione di carni e quattro rapporti bancari.
Secondo quanto emerso dalle indagini, sull’articolazione mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, quale figura di spicco della consorteria criminale nonché tra i soggetti più vicini a Carmelo D’Amico. L’appartenenza di Calderone al sodalizio mafioso barcellonese è stata sancita con sentenza irrevocabile dopo l’operazione Gotha 5 che ne ha confermato l’intraneità al gruppo criminale a partire dal 2013.
Da ultimo, nel 2016 Calderone è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare Gotha 6 nella quale è gravemente indiziato, sulla base delle convergenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, della partecipazione a ben 11 omicidi. Il processo è pendente, in primo grado, dinanzi alla corte d’assise di Messina.
Tra i beni sequestrati, anche un casolare che nel corso dell’indagine Pozzo era stata oggetto di intercettazione poiché frequentato, oltre che dallo stesso Calderone, da altri appartenenti allo stesso sodalizio.