Disoccupazione bloccata per i braccianti agricoli. Oggi una loro delegazione, guidata dal Sifus, ha incontrato il direttore dell’Inps provinciale a Catania, Gaetano Minutoli.
Al termine della trattativa si è ottenuto che il supplemento istruttorio non verrà effettuato solo per la ditta l’Edera, ma per tutte l ditte che si sono trovate nelle stesse condizioni e tempi precisi per il supplemento dell’istruttoria che inizieranno la settimana prossima, in modo da poter rivedere le posizioni dei veri braccianti.
Questa mattina più di 100 braccianti, tra i 300 a cui nelle zone dell’Etna sono state cancellate le giornate lavorative, si sono presentati in un presidio sotto la sede dell’Inps provinciale di Catania, chiamati dal Sifus, per rivendicare il diritto ad avere diritti, ossia il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione agricola e l’accreditamento dei contributi ai fini previdenziali.
“La loro tragedia – spiega il segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso – è stata causata dai controlli ispettivi tardivi praticati dagli ispettori dell’Inps che, non essendosi registrati lungo il rapporto di lavoro, ma dopo 5 mesi si è basato solo sul carteggio fornito dalle aziende agricole rivelatesi fantasma. Le carte esaminate hanno dimostrato una palese incongruenza tra l’estensione territoriale aziendale e il numero abnorme di assunzioni di braccianti e gli ispettori hanno proceduto a cancellare tutte le giornate lavorative, ossia, quelle dei braccianti falsi ma anche di quelli veri.
Dal presidio – prosegue Grosso – si è costituita una delegazione composta quasi esclusivamente di braccianti agricoli e guidata dal Sifus, ha incontrato il direttore Minutoli e in seguito alla trattativa ha ottenuto gli impegni del supplemento istruttorio per tutte le ditte che si trovano nelle stesse condizioni, tempi precisi per il supplemento dell’istruttoria che inizieranno la settimana prossima”.
Una delegazione del Sifus ed alcuni braccianti hanno incontrato il vice prefetto Marco Oteri a cui hanno raccontato lo stato dei fatti e chiesto l’opportunità dell’organizzazione di un tavolo in prefettura alla presenza del direttore dell’Inps, Minutoli, delle forze dell’ordine e dell’ispettorato del lavoro per affrontare e dirimere il problema.