Un giovane di 19 anni, specializzato in furti ai danni di disabili, è stato arrestato dai carabinieri della stazione catanese di Caltagirone. Il ragazzo ha commesso furto aggravato, furto con strappo e indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento. Fra le vittime anche lo zio.
Le indagini, coordinate dai magistrati della procura della repubblica di Caltagirone, hanno fatto piena luce su diversi episodi criminosi commessi dall’indagato tra il 3 e l’8 ottobre dello scorso anno.
Intorno alle 10:30 del 3 Ottobre 2018, il giovane calatino, approfittando di un momento di distrazione di una donna, che stava aiutando il fratello disabile a salire su di un pulmino che lo avrebbe condotto ad effettuare della riabilitazione, si appropriava della borsa della vittima lasciata incustodita per pochi attimi sulla sedia a rotelle del congiunto.
Preoccupata per la presenza nella borsa di diverse carte di credito e di pagamento (con vicino ad ognuna il codice pin annotato in dei foglietti di carta), appartenenti anche al fratello disabile ed al convivente, la donna si premurò per avviare le procedure di blocco, eseguite alle ore 12:15 del medesimo giorno.
Il giorno dopo, richiedendo gli estratti conto delle carte, si accorse che nel lasso di tempo intercorso tra il furto e il blocco delle stesse, il ladro aveva compiuto tre operazioni appropriandosi di 1.300 euro.
Intorno alle ore 12:00 dell’8 ottobre 2018, l’odierno indagato, affrontando lo zio disabile, relegato sulla sedia a rotelle, che in quel preciso momento stava per uscire dall’ascensore per raggiungere la propria abitazione, gli strappava letteralmente dal collo un marsupio contenente 1.500 euro in contanti, una carta bancomat di poste italiane, proprio quella con la quale pochi minuti dopo si recò a prelevare 500 euro in contanti.
Grazie alle denunce delle vittime, gli investigatori dell’Arma, avvalendosi delle loro testimonianze (si evidenzia che l’indagato abita nel medesimo stabile dello zio e del fratello della donna derubata) e delle immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza attivi negli istituti di credito e, in un solo caso, di un esercizio commerciale “visitati” dal reo, che lo inchiodano alle proprie responsabilità, hanno raffigurato a suo carico un quadro probatorio che non ha lasciato alcun dubbio al giudice il quale, su proposta della Procura, ha emesso la misura restrittiva.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato relegato agli arresti domiciliari.