Costruita nel 1915 su disegno dell’architetto Ernesto Armò, allievo del Basile, un gioiello della Palermo liberty ubicato in Via E. Notarbartolo 28, Villa Pottino, sabato 25 e domenica 26 Maggio, dalle 10 alle 20, sarà aperta al pubblico per la Iᴬ edizione di “Opificia – eccellenze artigiane siciliane” fiera dedicata agli artigiani, al vintage, all’antiquariato e all’enogastronomia siciliana (Ingresso alla mostra gratuito).
Organizzata dall’associazione Artigianando, Opificia ospiterà trenta postazioni dove sarà possibile trovare borse pregiate, abbigliamento, oggettistica vintage, gioielli di alto livello, ceramiche artistiche dipinte a mano, prodotti artigianali in legno, cornici e oggetti realizzati con la particolare tecnica della ceroplastica. Durante la giornata sarà possibile anche acquistare prodotti gastronomici a km0, grazie a uno spazio dedicato ai produttori, oppure pranzare grazie a un angolo food che troverete all’interno della villa. Per i bambini è prevista un’area loro dedicata.
“Dopo varie esperienze maturate all’interno di palazzi e vie storiche di Palermo – dichiara Luca Tumminia, presidente di Artigianando e organizzatore dell’evento – ho deciso iniziare questa nuova avventura. Una nuova manifestazione che farà da apripista alle prossime che con la mia associazione abbiamo in programma di realizzare durante l’anno. Villa Pottino è un “piccolo” gioiello che merita l’attenzione di tutta la cittadinanza e spero di contribuire a questo”.
Durante la giornata sarà infatti possibile visitare il palazzo e ammirarne gli affreschi e i particolari tetti in legno con intarsi grazie ad alcune visite guidate programmate e organizzate in due turni la mattina, uno alle 11:00 e uno alle 12:00, e in due turni il pomeriggio, uno alle 17:00 e un altro alle 18:00 (Ticket 3 €).
Villa Pottino fino a pochi anni fa era ancora abitata da Maria Giaconia, che aveva sposato nel ’53 il marchese Gaetano Pottino, ingegnere collaudatore di aerei. Nel ’73 la villa subì tre attentati dinamitardi che provocarono fortunatamente pochi danni alla struttura. Oggi, grazie soprattutto alla tenacia della sua proprietaria, rappresenta l’ultimo scampolo liberty su via Notarbartolo, sfuggita al “sacco di Palermo” degli anni 60.