Naso (Me): al teatro Alfieri il ricordo della strage di Capaci
Nella cornice di una splendida serata primaverile, il teatro “Vittorio Alfieri” Di Naso, centro nebroideo in provincia di Messina, ha regalato il penultimo spettacolo al suo pubblico.
Sand Artist Stefania Bruno, accompagnata dal racconto di Vincenzo Bruno sotto le note avvolgenti di Ennio Morricone ha dato espressione ad uno spettacolo unico capace di coinvolgere ed emozionare tanto un bambino quanto un adulto.
Sembrava favola il racconto degli eroi che hanno combattuto con tutta la loro umanità la mafia. Attraverso quegli invisibili granelli di sabbia che mossi dalle mani maestre di Stefania, tracciavano immagini uniche.
La sabbia che diviene immagine d’arte, che diviene racconto poetico di una storia vera. Il racconto parte già dall’800 quando venne attribuito il primo significato al termine “mafia, mafioso” da uno scatto d’immagini protagoniste degli eventi, sino alla nascita dell’eroe, Giovanni Falcone. La sua storia, le sue coincidenze, la sua Palermo, il suo destino.
Unita ad esso, la storia di Paolo Borsellino, granelli di sabbia capaci di far vibrare l’anima. Così i loro volti diventano quadri, i loro occhi dipinti dalla sabbia appaiono indelebili immagini mosse dal vento. La strada di Capaci e Via d’Amelio diventano vie di una strada che apre subito dopo il paradiso. Perché è questa la vera arte, la straordinaria impronta di Dio che mossa dai limiti e dalle sofferenze umane riporta l’uomo alla sua origine splendente.
Ieri sera Stefania, ha avuto la straordinaria capacità di raccontare una strage come fosse melodia. Le mani trasformano la lotta contro il male in arte che arriva ai cuori ed emoziona.
Superfluo rammentare una storia raccontata da ogni libro, da ogni bocca. Il tutto potrebbe essere racchiuso nelle parole finali che l’artista ha dedicato al pubblico <<quando racconto questa storia attraverso la mia arte mi sento come quel piccolissimo granello di sabbia che impercettibile sfiora le mie dita. Mi sento così in mezzo a questo universo. Poi d’improvviso mi fermo e penso che questi impercettibili granelli di sabbia siamo ognuno di noi, così le immagini prendono forma e con esse anche l’illusione che se ognuno di noi fosse davvero come quel granello di sabbia, insieme potrebbe rammentare il ricordo di questi eroi e trasformarlo in esempio per poter vivere in un mondo migliore>>.
Uno spettacolo degno del più attento pubblico.
Tutti gli spettatori ringraziano Stefania Bruno, la più famosa sand artist italiana che racconta storie disegnandole sulla sabbia; Oriana Civile direttrice della rassegna “il teatro siamo noi”.
Ricordiamo i nomi della strage compiuta 27 anni fa: il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, i tre agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Ricordiamo i nomi della strage che a seguito si sarebbe compiuta il 19 luglio 1992: il magistrato Paolo Emanuele Borsellino, gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.