Bullismo, cyberbullismo, furto di identità. Sono tanti i pericoli che si celano su internet e la prevenzione, come in ogni campo, inizia con l’informazione. Per questo gli studenti dell’istituto comprensivo di Tortorici hanno partecipato ad un incontro nell’ambito della campagna da parte dell’associazione antiviolenza Aldebaran Onlus.
I giovani studenti delle scuole medie, nell’aula magna del plesso Nello Lombardo, hanno attivamente partecipato all’incontro dal tema: “Vorrei ma non posto. Furto di identità e pericoli di Internet”.
Un appuntamento organizzato dall’associazione antiviolenza Aldebaran onus in collaborazione con l’istituto comprensivo che si è avvalso del prezioso contributo della stimata docente di lettere, Mariuccia Trusso.
Ad introdurre il dibattito è stato l’avvocato Lory Jane Amato. Hanno parlato poi don Cirino Lo Cicero, nuovo sacerdote della comunità di Tortorici; il dirigente scolastico, Tarcisio Maugeri; l’avvocato Antonella Marchese, presidente dell’associazione promotrice dell’iniziativa; l’avvocato Alvaro Riolo del foro di Patti; l’ingegnere Emanuele Sciagura, esperto di informatica forense; l’avvocato Carlo Giorgianni, pubblico ministero onorario al tribunale di Patti e Carmelo Aliolo, dirigente del commissariato di polizia di Capo d’Orlando.
Ai ragazzi sono stati raccontati i fenomeni di bullismom, cyber bullismo e furto di identità anche attraverso la visione di filmati. Sono stati anche evidenziati i reati che possono scaturire da alcune condotte sugli strumenti informatici. Ovviamente ampio spazio è stato dedicato ai social network e al loro utilizzo che deve essere corretto e consapevole per evitare problemi.
“Da anni l’associazione antiviolenza Aldebaran onlus – dichiara il suo presidente Antonella Marchese – porta avanti nelle scuole una campagna di sensibilizzazione dei giovani all’uso consapevole di internet. La tecnologia ha apportato dei cambiamenti positivi, ma purtroppo la rete cela anche delle insidie che è fondamentale saper riconoscere ed evitare per non incappare in spiacevoli conseguenze.
Purtroppo internet può anche essere strumento per perpetrare violenze. È per questo – conclude Marchese – che andiamo nelle scuole da anni: per sensibilizzare i ragazzi ai rischi e pericoli di internet, affinché utilizzino la rete in maniera corretta e consapevole”.