Faceva prostituire la convivente di 29 anni. Oltre a questo la maltrattava, la picchiava. Per questo per lui, un ragazzo di 29 anni è stata disposta la misura cautelare in carcere.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno messo in luce una serie di azioni poste in essere dall’uomo dal dicembre 2017 ad oggi che hanno relegato la giovane donna a mero oggetto posseduto e sfruttato in modo spregevole.
L’uomo, facendo uso abituale di droga ed approfittando della giovane età della parte offesa, teneva un atteggiamento aggressivo, minacciandola e picchiandola abitualmente con pugni, schiaffi e calci, colpendola addirittura con degli utensili da cucina e costringendola a digiunare per interi giorni, assumendo una posizione di supremazia, determinando di fatto nella vittima una sottomissione fisica e psicologica.
Le percosse che l’uomo faceva alla donna hanno procurato a quest’ultima persino un trauma cranico, la rottura del naso e diverse escoriazioni.
La donna inoltre è stata costretta a prostituirsi per soddisfare le sue esigenze economiche. “Sono troppo vecchio per lavorare – le diceva – devi provvedere tu al mio mantenimento”. Ma era lui a procacciarle i clienti direttamente o pubblicando il suo numero di cellulare in chat erotiche. E lei era costretta a vendere il proprio corpo, per sopportare l’umiliazione era costretta prima di ogni rapporto a fare uso di cocaina che era l’uomo stesso a procurarle.
Incapace di ribellarsi, anche per paura di ritorsioni gravi da parte del suo aguzzino, la donna ha trovato conforto nei genitori e in un amico che hanno permesso agli investigatori, denunciando tutto, di comporre un grave quadro indiziario a carico dell’uomo e oggi il giudice ha accolto la richiesta del magistrato di custodia cautelare in carcere.