A 350 anni dalla grand eruzione dell’Etna del 1669, arriva “Etna 1669. Storie di lava”, una rassegna di eventi culturali e scientifici in programma a Catania al palazzo della Regione in via Beato Bernardo.
Dal 4 marzo al 14 luglio avrà luogo la rassegna di eventi culturali e scientifici dedicata alla grande eruzione dell’Etna, la più devastante e documentata per i tempi. Sotto il patrocinio della presidenza della regione siciliana, in sinergia con gli assessorati regionali BB.CC e I.S. e del turismo, sport e spettacolo, la rassegna prevede un ricco calendario di appuntamenti che interessano tutti i comuni coinvolti dallo storico evento.
Il programma è stato curato dalla soprintendenza BB.CC.AA. di Catania insieme al club alpino italiano (CAI- Sezione Catania), all’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV- osservatorio etneo di Catania), il servizio turistico di Catania, l’università degli studi di Catania, l’Ente parco dell’Etna, la città metropolitana di Catania, l’arcidiocesi di Catania, l’accademia delle belle arti, gli ordini e collegi professionali del territorio.
L’11 marzo del 1669, esattamente 350 anni fa, ebbe inizio quella che sarà la più grande eruzione laterale dell’Etna avvenuta negli ultimi quattro secoli sia dal punto di vista vulcanologico che storico. Per questo, il 1669 fu definito dalla popolazione interessata dall’evento vulcanico l’anno della grande “ruina” (rovina).
Durante tale fenomeno dalla bocca principale, localizzata a 800 m di quota presso Nicolosi, furono eruttati circa 600 milioni di m3 di lava che generarono un vasto campo lavico lungo 17 km, interessando una grande parte di quello che oggi è il territorio dell’area metropolitana di Catania ed in particolare i comuni di Belpasso, Camporotondo Etneo, Catania, Gravina di Catania, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara e San Pietro Clarenza. L’eruzione si concluse quattro mesi dopo, 11 Luglio, dopo aver generato la più grossa emergenza vulcanica mai avvenuta sull’Etna, raggiungendo il mare e spostando con “nuove terre” la linea di costa di poco meno di un chilometro.
Un evento che più di ogni altro ha condizionato la storia delle popolazioni etnee del versante meridionale dell’Etna influendo anche sulle attività produttive ed economiche. Un evento drammatico e allo stesso tempo straordinario, che ha cancellato oltre 12 casali, documentato da numerose cronache del tempo, da viaggiatori italiani e stranieri, da numerose iconografie e preziosi oggetti devozionali. Un evento che ha cambiato per sempre la morfologia del basso versante meridionale dell’Etna a causa di una colata lavica che in breve tempo ha reso sterile 40 km2 di quello che era il territorio produttivo, e quindi l’economia principale dell’area maggiormente urbanizzata della regione etnea.
Nell’ambito della rassegna si svolgeranno sette conferenze condotte da autorevoli studiosi e ricercatori che illustrano i diversi fenomeni e le conseguenze dell’area etnea; cinque mostre che pongono attenzione su materiali, opere d’arte e preziosi documenti spesso inediti e ai più sconosciuti; numerosi i programmi di escursione destinati al diverso pubblico dalle escursioni speleologiche, al cicloturismo, dalla passeggiata ad accessibilità allargata al trekking fra la lava, accompagnati da guide esperte.
L’obiettivo della Rassegna è l’invito a conoscere e vivere in maniera consapevole un territorio particolare come l’area vulcanica etnea, che ha ottenuto il riconoscimento UNESCO. Si tratta di un luogo straordinario che esercita e manifesta la grande potenza della natura, un luogo che richiede particolari attenzioni ed accorgimenti per essere abitato. La rassegna indicherà come vivere questi luoghi senza che essi vengano ricordati come quelli della “grande ruina”.