Il governo regionale Musumeci ha dato il via libera in giunta all’individuazione dei siti dove trattare e smaltire l’amianto. La giunta regionale ha approvato la delibera dell’assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, che avvierà l’iter per la realizzazione dell’impiantistica necessaria per la trasformazione dei manufatti contenenti amianto o per il loro smaltimento finale.
Oggi in Sicilia si trovano solo impianti di stoccaggio provvisorio e l’amianto viene potato fuori, anche all’estero, con costi esorbitanti che spesso non pongono alcun freno all’abusivismo. Lo smaltimento dell’eternit ha dei costi che variano tra i 400 e gli oltre 500 euro al metro cubo in base a vari fattori come la quantità, la distanza dalla discarica e il tipo di manufatto.
Intanto la protezione civile regionale lavora per l’approvazione finale del piano amianto che consentirà di intensificare la lotta contro lo smaltimento irregolare e bonificare tutto il territorio siciliano. Ogni comune dovrà varare un proprio piano e potrà avvalersi del lavoro svolto dalla regione che mapperà dall’alto, anche tramite foto satellitari, la presenza di potenziali manufatti in amianto, che dovranno comunque essere verificati e confermati dagli enti locali.
A quel punto smaltire tettoie, cisterne o canalette in maniera irregolare sarà molto rischioso per cittadini e aziende perché la normativa prevede multe salate e persino l’arresto.