Il sogno di Khalifa è diventato realtà. Dall’Ati di Ragusa andrà nelle cucine dell’Ars dove seguirà uno stage come chef. L’Ati, costituita da imprese ragusane, che gestisce il servizio di ristorazione, con il presidente dell’assemblea Miccichè, offre uno stage al giovane migrante vittima di razzismo.
Khalifa indosserà una divisa, un cappello da chef e uno dei suoi sorrisi migliori. È questo l’epilogo della storia del giovane Khalifa, un migrante di origini senegalesi di 19 anni che lo scorso luglio era stato insultato e picchiato da diverse persone a Partinico senza alcun motivo.
Un episodio inqualificabile di razzismo per un giovane giunto sull’isola nel 2016. Adesso l’Ati ha vinto il bando di assegnazione dei servizi di ristorazione dell’Ars e dei giardini reali e di comune accordo hanno deciso di mostrare al giovane migrante il volto vero della Sicilia, quello accogliente, tollerante e aperto.
Khealifa ha già iniziato lo stage all’interno del ristorante di palazzo dei Normanni e preparerà le pietanze per i deputati, per la giunta e per tutto il personale. Sarà sicuramente un’occasione formativa e di crescita.
“Siamo estremamente felici – spiega Alessia Gambuzza di Bottega Sicula – di dare un segnale piccolo ma importante a Khalifa. Come lui migliaia di ragazzi attraversano tutta l’Africa, l’inferno libico e una traversata rischiosissima pur di inseguire un sogno: un lavoro e una vita serena.
“Abbiamo voluto dimostrare che la Sicilia non è quella delle aggressioni o della intolleranza. La Sicilia è per cultura e tradizione una terra di accoglienza, di apertura e multiculturalità. Siamo certi che la sua voglia e la sua passione – conclude – gli daranno un futuro finalmente felice e radioso”.