Alcuni cittadini di Mezzojuso, centro del palermitano, sono andati a protestare di fronte alla questura di Caltanissetta contro il “giornalismo denigratorio che per un intero anno ha infangato la nostra comunità meravigliosa”.
In particolare la protesta è contro la trasmissione di Giletti “Non è l’Arena” su La7. L’amministrazione comunale si dichiara orgogliosa dell’iniziativa dei cittadini e li ringrazia per aver rappresentato i valori di legalità e giustizia. “Mezzojuso – dice il sindaco Salvatore Giardina – ha un tessuto democratico, culturale, artistico ed una storia che affonda le radici prima degli arabi di Sicilia, paese dove si incrociano due riti religiosi che sono il motore vivo della nostra storia da oltre cinque secoli. Da circa un anno la mia comunità è vittima di un sistema mediatico denigratorio, tramite la trasmissione televisiva condotta dal giornalista Giletti.
Ringrazio Giletti per aver fatto conoscere la storia delle tre sorelle Napoli, ma non approvo il modo, la dialettica ed i mezzi utilizzati per screditare la mia persona e l’intera comunità che rappresento. L’amministrazione comunale – prosegue il primo cittadino – non è tenuta assolutamente a conoscere i fatti denunciati dalle mie concittadine all’Autorità giudiziaria per non infrangere le regole del segreto d’ufficio e processuale in corso. Sono fiducioso dell’operato dell’Autorità giudiziaria per venire a capo della verità, se verità viene.
Se verità vi è mi impegno, unitamente alla giunta, a farmi carico affinché giustizia sia fatta per le tre sorelle Napoli, oggi motivo di audience televisivo. I processi si celebrano nei posti deputati ad accertare le prove e la verità con eventuale dispositivo di sentenza. Ad oggi nessun decreto o altro atto è stato emanato dalla competente Autorità affinché le sorelle Napoli possano essere definite “vittime di mafia”. Quindi tutto il processo mediatico ad oggi ha portato solo ed esclusivamente grosse perdite alle molteplici attività del mio territorio, cosa che non posso accettare che i cittadini di Mezzojuso siano etichettati come “mafiosi” ed “omertosi”. Come dichiarato da esponenti del mondo artistico, culturale e giornalistico, la mia comunità è stata definita un fiore all’occhiello per l’accoglienza, l’ospitalità, il calore che noi doniamo a chi ci pregia ed onora della sua presenza.
Auspico che questa storia abbia fine per dare la giusta tranquillità e serenità lavorativa agli operatori del settore commerciale, turistico, agricolo e culinario. La mia comunità ha dato prova di grande umanità organizzando eventi aventi respiro nazionale ed internazionale donando delle opere dipinte dagli artisti, che hanno partecipato alla prima collettiva internazionale d’arte, al Cro di Aviano. Questo per me è motivo di orgoglio ed è il primo passo avanti in quanto seguiranno altre iniziative artistico-culturali e di tradizione popolare.
Per quanto finora accaduto, mi sono trovato costretto a querelare il dott. Giletti e nei prossimi giorni si terrà la prima udienza”.