Sarà presentata a Roma il prossimo 6 febbraio in anteprima nazionale “La mafia dei pascoli” di Giuseppe Antoci e Nuccio Anselmo con la prefazione di Gian Antonio Stella.
La presentazione del libro sarà ospitata il 6 febbraio alle 18.00 al tempio di Adriano a piazza di Pietra. Di altissimo profilo istituzionale il parterre dei relatori che vedrà la presenza del procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho e del capo della polizia, prefetto Gabrielli
Alla serata, moderata da Andrea Montanari della Rai parteciperanno, oltre a tantissime altre autorità, anche Tina MOntinaro e il figlio Giovanni che leggerà insieme all’attrice Annalisa Insardà alcuni brani del libro. La presentazione si concluderà con il famoso e commovente monologo “La scorta” a cura della Insardà.
“«Currìti! Currìti! Piccioli europei pi ttutti!» – così, nella sua prefazione al libro, scrive Gian Antonio Stella. Per decenni è stato questo l’incitamento diffuso in Sicilia con lo spirito dei mercanti in fiera di una volta che sbandieravano tra i banchi di verdura e di vestiti gli imperdibili affaroni a portata di mano di ogni cliente: «Correte! Correte! Soldi europei per tutti!»
Un andazzo stupefacente e vergognoso. Che poche denunce spiegano con la chiarezza di questo libro di Nuccio Anselmo e Giuseppe Antoci, La mafia dei pascoli, che ricostruisce la storia dell’evoluzione di questa “antica mafia” dal nome agropastorale, magari capace di gesti di feroce brutalità ma per affari economicamente minori. Mafia che, grazie appunto ai “piccioli europei”, avrebbe intascato negli ultimi dieci anni un bottino immenso”, continua Stella.
“Non è stato facile – dichiara Antoci, ex Presidente del Parco dei Nebrodi – ripercorrere questa esperienza. Ringrazio Nuccio Anselmo per la delicatezza che mi ha riservato percependo sempre, durante i nostri dialoghi, quando era il momento di fermarsi e darmi la possibilità di riprendere fiato o asciugare qualche lacrima”.
“Oggi lascio in quelle righe e al racconto ad Anselmo, un pezzo della mia vita ma anche un pezzo del mio cuore, qualche intimità, qualche amarezza, qualche paura”, continua Antoci.
I diritti riservati agli autori sono stati dagli stessi destinati all’Associazione “Quarto Savona 15”, che prende spunto dal nome in codice dell’auto blindata fatta saltare in aria a Capaci il 23 maggio 1992 durante la strage che uccise Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della sua scorta.
L’associazione è nata per iniziativa di Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone. L’obiettivo è quello di mantenere viva la memoria della strage di Capaci del 1992 “trasformando il dolore in azioni concrete”. L’associazione, senza scopo di lucro, non ha connotazioni politiche né partitiche. Ne fanno parte studenti, docenti, imprenditori, professionisti, impiegati, dipendenti pubblici, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine.
“Non coltiviamo altre ambizioni se non quella di ricordare i nostri morti che non sono solo di alcuni ma patrimonio di tutta l’Italia. Vogliamo continuare a lavorare, ogni giorno, perché tutto questo sangue non sia stato versato invano” spiega Tina Montinaro.