Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha dato disposizione di non applicare il decreto sicurezza messo a punto dal vice premier Matteo Salvini per quanto riguarda le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
Orlando chiede al responsabile dell’anagrafe di approfondire tutti i profili giuridici anagrafici che deriveranno dall’applicazione della norma. In attesa di questo approfondimento, intanto, “impartisco – scrive il primo cittadino palermitano – la disposizione di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.
Secondo il decreto sicurezza allo scadere del permesso di soggiorno per motivi umanitari, i cittadini stranieri non potranno più iscriversi all’anagrafe. La norma colpisce anche i minori non accompagnati e chi è in possesso di permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
E la replica, Salvini la affida a Twitter con un post in cui scrive: “con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare disobbedienza sugli immigrati”.
Di altro parere è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che dice: “il nostro non è un atto di disobbedienza civile né di obiezione di coscienza, ma la semplice applicazione dei diritti costituzionali che sono garantiti a tutti coloro che vivono nel nostro paese. Siamo davanti ad un provvedimento criminogeno. Ci sono migliaia, centinaia di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all’Inps e fra qualche settimana o mese saranno senza documenti e quindi illegali. Questo significa incentivare la criminalità, non combatterla o prevenirla”.