“Vi vogghiu cuntari ‘na storia chi tuttu ‘u munnu canusci…”. Inizia così il viaggio immaginario di Salvatore Sciurba, detto Turidduzzu, il sacrestano di una chiesa di un paese dell’entroterra siciliano che si accinge a raccontare la storia del Presepe. Dal 25 al 27 dicembre quel racconto rivivrà sul palco del teatro Ditirammu a Palermo.
La rappresentazione illustra con racconti, canti e musiche, la storia di Gesù, ripercorrendo i nove giorni che precedono la nascita, chiamati Novena; ogni giornata è scandita dall’accensione di una candela da parte di Turidduzzu; momento centrale dello spettacolo è la rievocazione con il teatro delle ombre, del viaggio da Nazareth verso Betlemme, di Giuseppe e Maria e della nascita di Gesù, che si conclude con l’arrivo alla stalla dei Re Magi. Dopo il teatro delle ombre e i festeggiamenti per la nascita lo spettacolo termina con un’antica “ninna” della tradizione popolare: il cantastorie porge le candele precedentemente accese ai musicisti. Alla fine della ninna, tutti insieme spengono i ceri per non disturbare il sonno di Gesù bambino. Questa stessa canzone, apre lo spettacolo “Martorio”, di produzione sempre della Compagnia Ditirammu, che racconta la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, in un’ideale “seconda parte” di religiosità popolare.
Lo spettacolo, composto da Rosa Mistretta e Vito Parrinello va in scena con poche (affollate) repliche, dal 1995.
Teatro Ditirammu
25 dicembre ore 18,30 replica ore 21,00
26, 27 dicembre, ore 21,30