Pensavano che quei rovi avessero nascosto bene la piantagione di marijuana. Un tunnel, un muro inaccessibile di fitta vegetazione ed arbusti. I rovi erano stati fatti crescere a protezione di un’area di terreno, irrigata da un tubo di plastica ed alcuni secchi che portava l’acqua da una vicina fontana pubblica. L’aria penetrava da un varco creato tra gli arbusti. Un strano foro, troppo preciso per essere naturale, che ha insospettito gli agenti del posto fisso di Polizia, da alcuni giorni alla ricerca di un terreno in cui veniva coltivata canapa indiana. Nelle campagne di Pagliara, una delle 72 borgate di Tortorici, è stata rinvenuta la vasta piantagione di droga. I poliziotti hanno sequestrato una trentina di piante di marijuana per un peso complessivo di circa 200 chili. Tutte superavano i due metri di altezza. La droga, considerata di altissima qualità, una volta essiccata e immessa sul mercato, avrebbe fruttato quasi 100 mila euro agli spacciatori che riforniscono il territorio dei Nebrodi.
La coltivazione è stata trovata in un terreno di proprietà comunale. L’area un tempo veniva utilizzata per il pascolo degli allevamenti. Adesso è invece una zona abbandonata, lontana da occhi indiscreti.
Le piante di marijuana, una volta estirpate, sono state caricate su due fuoristrada per portarle al commissariato. Nessun altro particolare è stato fornito dagli agenti del posto fisso coordinati dal sostituto commissario, Vincenzo Saporito. L’indagine non sembra essere chiusa. Si dovrà adesso capire chi si prendeva cura della piantagione e si dovranno ricostruire eventuali collegamenti tra la ripresa dello spaccio di droghe leggere nell’area di Tortorici e gli affari della criminalità organizzata.
Maria Chiara Ferraù