Sembra che, l’immobilismo dell’Assemblea Regionale Siciliana sia da traino a tutti i mali e problemi della nostra bella terra. Terra splendida dal lato culturale,turistica e culinaria ma disgraziatamente disgraziata per quanto riguarda il problema Forestale e dei Forestali.
Solo le parole hanno accompagnato per decenni i lavoratori nel loro lungo cammino, torto e distorto ma utile per poter portare avanti le famiglie con tutti i suoi annessi e connessi problemi giornalieri e annuali. Oggi, il nuovo governo Regionale parla si riordino del settore ma bisogna capire cosa tratta questa parola. Se l’analizziamo potremmo pensare in bene, ma vedendo i fatti e il modo di agire dello stesso Assessore Cordaro & Co. possiamo ben pensare ben altro.
Sembra che il tutto si concretizzi nell’esplicita dicitura dell’Assessore, che in materia di riforma del settore – “Parliamo dei forestali in divisa, quelli che si occupano di anti-incendio boschivo. Con una scellerata legge del 2015 è stato introdotto il blocco del turnover, che ha determinato una carenza di organico importante. E’ stato frutto di una politica di annunci del tutto inappropriata. Tanto che oggi l’organico è ridotto circa alla metà (500 elementi per tutta la Sicilia, con un’età media fra i 50 e i 55 anni). Noi vogliamo creare i presupposti per un corpo forestale snello e che venga rigenerato. Stiamo lavorando alla riscrittura di questo mondo. Entro ottobre la norma approderà in Parlamento.
Il prossimo anno potremo indire i concorsi per nuove assunzioni”.- Ora è ben chiaro che l’operaio a tempo determinato del settore antincendio ha poca vita lavorativa all’interno del settore , e questo quindi fa parte di un sistema paventato e ribadito in sottovoce che, il settore antincendio non espleterà più il suo lavoro e il fatto che la Forestale (guardia o agente in divisa) si occuperà di spegnere l’incendio, mette in chiaro i paletti su cui chi dovrà recarsi sul posto e limitare le fiamme a terra, visto che dal cielo i problemi non ci sono.
Una morte lenta dettata in primis dall’accordo fatto con la flotta aerea antincendio nazionale a cui il malloppo economico su contratti ha avuto un prezzo non indifferente. A questo si rispecchia invece le problematiche economiche che si hanno per mettere a disposizione il materiale DPI su cui lavorare e il piagnisteo sui fondi e soldi da dare o elargire per il settore della manutenzione, con ritardi su pagamenti, materiale di sicurezza, guanti,scarpe e giornate da completare, tutte da capire.
Se pensiamo che ad oggi 3 Ottobre 2017, non si hanno certezze chiare e scritte sul completamento delle giornate, i Forestali possono affermare che il quieto vivere regna nei meandri dei palazzi e la loro mancata collaborazione o interlocuzione di turno ormai ha nauseato e vergognato coloro che volevano cambiare il vecchio governo. Si lavora con la paura di sentirsi dire dal dirigente o direttore dei lavori che il “licenziamento o la sospensione” è dietro l’angolo, e questo certamente porta i lavoratori ad essere sempre sulla lama del rasoio. Cambiamento a parole e immobilismo generale a partire dai piani alti ad arrivare al singolo cantiere di paese, quindi futuro sempre più incerto e riforma sempre più lontana vista i mancati tempi attuali e le prese in giro che come al solito non mancano mai.
Antonio David