Catania: ambulanza della morte, chiesto il rinvio a giudizio per due barellieri

Omicidio volontario ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Sono i reati di cui sono accusati i barellieri Agatino Scalisi e Garofalo Davide. Per loro la procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “ambulanza della morte”.

Il gip Giovanni Cariolo ha fissato l’udienza per il prossimo 10 ottobre. Secondo l’accusa, tra il 2014 e il 2016, Garofalo avrebbe ucciso tre persone, Scalisi una soltanto.

La tecnica, rivelata anche da un servizio giornalistico de Le Iene, era quella di iniettare nei pazienti terminali un’iniezione d’aria nelle vene nel tragitto su ambulanze privat dall’ospedale a casa, procurando il decesso dell’anziano per embolia gassosa e sostenendo poi che erano morti per cause naturali.

Obiettivo era guadagnare i 200-300 euro in regalo che la famiglia avrebbe dato loro per la “vestizione” della salma. I soldi poi, secondo le indagini, sarebbero stati divisi con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano.

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