Catania: parcheggio selvaggio e bivacchi a largo Paisiello. Tomarchio “servono interventi”

Parcheggio selvaggio, posteggiatori abusivi ad ogni angolo, danni all’asfalto e inciviltà a farla da padrone in largo Paisiello. Sono i maggiori problemi evidenziati dal presidente della commissione al patrimonio, Salvatore Tomarchio insieme alla vice presidentessa della commissione al patrimonio, Ersilia Severino.

“Quello che una volt era uno dei principali salotti buoni della città – affermano Tomarchio e Severino – oggi è solo una zona abbandonta e vittima sistematica dei parcheggiatori irregolari. In queste condizioni gli atti vandalici all’arredo urbano e gli angoli delle scalinate, trasformati in bivacchi di fortuna, rappresentano quasi l’ultimo dei problemi per i commercianti ed i residenti della zona che su largo Paisiello lamentano la completa assenza delle istituzioni”.

Tomarchio e Saverino hanno raccolto le segnalazioni dei comitati dei cittadini che chiedono decoro, sicurezza e lotta ai parcheggiatori abusivi. “Già in passato – proseguono i due – i lavori di polizia per togliere scritte e rifiuti da parte ed angoli della piazza, sono stati venificati nel giro di pochi giorni.

Il motivo – sottolineano Tomarchio e Saverino – è che, senza controlli costanti, i delinquenti qui ritornano alla carica nel giro di pochi giorni. La commissione ha più volte sottolineato la necessità di intervenire in questa parte di Catania attraverso una programmazione che fissi degli obiettivi nel breve, medio e lungo periodo”.

Oggi Saverino e Tomarchio ripropongono al sindaco Bianco e all’assessore Di Salvo l’idea presentata da tutti i componenti della commissione al patrimonio durante l’ultima conferenza dei servizi: creare una convenzione dove il comune possa affidare agli imprenditori della zona la gestione e la valorizzazione di piccoli lotti di largo Paisiello.

Un trampolino di lancio per un ulteriore sviluppo commerciale del sito. Oggi nel cuore della città e a pochi passi dalla centralissima via Etnea ci troviamo di fronte ad una terra di nessuno dove la microcriminalità colpisce con una puntualità preoccupante.

Un enorme spazio – concludono Saverino e Tomachio – dove bivaccano i senza tetto e dove gli angoli vengono usati come bagni. Cominciare qui con una straordinaria opera di pulizia vorrebbe dire lanciare un segnale preciso di vicinanza dell’amministrazione al quartiere”.

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