BCSicilia di Termini Imerese (Palermo) in collaborazione con la parrocchia di Sant’Antonio ha organizzato una conferenza sul crocifisso ligneo della chiesa.
L’opera fino ad oggi è stata attribuita a frate Umile da Petralia. Dopo la presentazione di padre Valerio De Gaetani, parroco di Sant’Antonio di Padova; di Miriam Millonzi, presidentessa della sede locale di BCSIcilia e di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di BCSicilia, lo storico dell’arte Giuseppe Fazio terrà una relazione sull’attribuzione del crocifisso dal titolo: “Emesso un alto grido, spirò. Frate Innocenzo di Petralia Sottana e il crocifisso della chiesa di Sant’Antonio di Termini Imerese”.
Secondo alcune note documentarie dell’Ottocento il crocifisso sarebbe stato opera di frate Umile da Petralia. Le sue connotazioni stilistiche, invece, lo collocano tra le opere del catalogo del suo confratello frate Innocenzo, a torto trascurato dalla critica e considerato inferiore a frate Umile.
Nel corso del convegno si intendono fornire elementi utili con confronti probanti per un’attribuzione a frate Innocenzo del crocifisso di Sant’Antonio, collocarlo nel complesso percorso artistico del frate scultore di Petralia Sottana e tramite quest’opera rivistare criticamente il rapporto con frate Umile.
Giuseppe Fazio è laureato in Discipline dell’arte della musica e dello spettacolo presso l’Università di Palermo con una tesi sulla scultura in legno nelle Madonie. Specializzato presso la Scuola di Specializzazione in storia dell’arte dell’università di Padova con una tesi dal titolo “ La Madonna di Tindari e le vergini nere medievali”, pubblicata con i tipi della casa editrice “L’Erma” di Bretschneider di Roma. Dottore di Ricerca in Storia e critica dei beni culturali presso l’Università degli studi di Padova.
Ha partecipato come relatore a diversi convegni di studio in Sicilia, in Italia e all’estero. Pubblicazioni rilevanti sono: Jacopo mio garzone. Sculture siciliane nell’ambito di Giacomo Del Duca; Aria di Siena in Sicilia. Sculture lignee inedite del Quattrocento toscano tra Collesano e Palermo; Committenza ventimigliana a Collesano: il mausoleo di Elvira Moncada e Antonio Ventimiglia e una proposta per il gruppo dei dolenti della chiesa del Collegio; “Ecclesiae formam renovavit”. L’intervento apologetico di Francesco Gonzaga nella Cattedrale di Cefalù (1588-1593); Inocentio petroliensi inferiori laico de minore osservante reformato. Revisione critica di frate Innocenzo da Petralia e del suo connubio artistico con frate Umile; La cultura del legno nelle Madonie. Attualmente è docente a contratto di Didattica dei linguaggi artistici presso l’Accademia di Belle arti di Palermo. Inoltre sta partecipando a un gruppo di ricerca coordinato dalla Soprintendenza di Caltanissetta per l’inventariazione e lo studio della scultura lapidea del Rinascimento in Sicilia, occupandosi in particolare dell’area madonita. I suoi principali interessi vertono principalmente sulla scultura in ogni supporto materico fra medioevo ed età moderna.