Era un sorriso speciale quello di Chiara Foti Randazzese. Un sorriso che illuminava perennemente il suo viso e che si è spento la mattina del 20 gennaio a Tortorici (Messina) in un terribile incidente. Una morte tragica che nessuno dimenticherà facilmente, anche per la coincidenza con la festa del patrono.
Oggi a ricordare il fatale salto di circa 8 metri dell’auto di Chiara dal viadotto Franchina al greto del fiume Grande, ci sono due mazzi di fiori. Uno nel luogo dove si è schiantata la Fiat Multipla su cui viaggiava Chiara con la sorella Elisa e il fidanzato Andrea e un secondo, bianco, legato alle transenne davanti al marciapiede dove circa due metri di ringhiera arrugginita non ci sono più.
Oggi il medico legale nominato dalla procura di Patti ha eseguito l’autopsia sul corpo della giovane vittima, studentessa al primo anno di psicologia all’università degli studi di Messina. Non sono ancora stati resi noti i risultati dell’esame autoptico che servirà a stabilire se la ragazza, che si trovava alla guida dell’auto, abbia accusato o meno un malore che avrebbe potuto provocare la perdita del controllo dell’auto e il volo dal viadotto.
La dinamica dell’incidente è ancora molto incerta e probabilmente i risultati dell’autopsia potranno aiutare a comprenderla. Sicuramente una giovane ragazza ha perso la vita, la sorella è gravemente ferita, e il ragazzo che era con loro si trova ancora ricoverato allo spedale di Sant’Agata di Militello per ferite che comunque non sono gravi.
Elisa Foti Randazzese intanto sta lottando ancora nel reparto di terapia intensiva al policlinico di Messina. Lo stesso giorno dell’incidente, sabato 20 gennaio, la sedicenne, che frequenta il liceo Sciascia Fermi di Sant’Agata di Militello, era stata sottoposta ad un lungo e delicatissimo intervento chirurgico alla colonna vertebrale. L’intervento sembrerebbe riuscito, ma i medici ancora non sciolgono la prognosi perché non si sa ancora come reagirà il suo organismo.
A Tortorici intanto è gara di solidarietà. Sono continue le visite ai familiari di Chiara ed Elisa che stanno soffrendo per la perdita incommensurabile di una figlia (la maggiore di quattro figli), sperano in una guarigione per la seconda e cercano anche di essere forti per gli altri due figli più piccoli.
Così come successe due anni fa per la morte di Gaetano Galbato, il 15 agosto del 2016, la comunità si sta mobilitando per raccogliere soldi da destinare alla famiglia Foti Randazzese per evitare di portare centinaia di mazzi di fiori. Si metteranno le somme raccolte in una busta che verrà consegnata alla famiglia. Sono già stati allestiti tre punti di raccolta in altrettanti esercizi commerciali: fioreria Iuculano, Pizzongolo e il tabacchino da Lorena Montagno in via Garibaldi. In queste ore il messaggio continua a diffondersi anche attraverso servizi di messaggistica istantanea.