Un teschio trapanato del 1700, esempio di neurochirurgia, dopo 30 anni ritorna a Comiso, nel ragusano, nella chiesa di Santa Maria della Grazia. A raccontarlo è il sindaco Giuseppe Spataro.
La mummia rappresenta un caso di neurochirurgia del Settecento di rilevante interesse scientifico. Nel 1987 le mummie conservate nella cappella mortuaria della chiesa furono sottoposte ad autopsia da parte di un team dell’università di Pisa, da quel momento il cranio del XVIII secolo è rimasto nella città toscana.
Il 28 dicembre 2017, alla presenza del parroco, Don Girolamo Alessi, il cranio trapanato di Comiso è stato ricollocato nella cappella mortuaria della Chiesa dei Cappuccini di Santa Maria della Grazia, edificio secentesco da cui mancava da oltre 30 anni. Il cranio era stato prelevato nel luglio del 1987, durante una campagna di autopsie sulle mummie della cittadina kasmenea, e ingiustamente acquisito dal museo di anatomia patologica dell’Università di Pisa, in Toscana, città dove è rimasto fino al 14 aprile 2016. In quella data, grazie all’intervento dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, il prezioso reperto recante tracce di neurochirurgia era stato trasportato in Sicilia, dove è stato custodito fino ad oggi dall’antropologo Dario Piombino-Mascali, ispettore onorario per il patrimonio bio antropologico mummificato della Regione che ha curato tutte le operazioni di rimpatrio.
“Non possiamo che ringraziare il dottore Dario Piombino-Mascali – ha concluso il primo cittadino – per la restituzione alla città di Comiso e alla chiesa dei Cappuccini, di un reperto così importante e patrimonio locale che testimonia il livello di civiltà di Comiso, già da antica data. L’interesse di carattere scientifico, oltre che culturale, ci porta a sperare che questo sia un ulteriore motivo perché i turisti e le persone che hanno interessi scientifici vengano nella nostra città che offre già parecchi spunti culturali e storici. Questo arricchimento del patrimonio scientifico/culturale di Comiso fa il paio con il museo civico di storia naturale che vanta, a livello nazionale, il settimo posto per la mole e l’importanza di reperti fossili che contiene”.