I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno sequestrato beni nei confronti di Riccardo Stefano Zappalà, 40 anni. I beni di Zappalà, tassista di piazza, sono riferibili, in modo indiretto e per il tramite di intestazioni fittizie, beni immobili e mobili e attività di impresa, il cui valore è apparso sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.
In particolare, sono stati sequestrati 3 appartamenti nei comuni di Catania e Mascalucia; un locale commerciale a Catania, un’impresa individuale con sede legale a San Giovanni La Punta per un valore complessivo stimato in circa 715 mila euro.
Zappalà, con precedenti di polizia per detenzione ai fini di spaccio di droga, nel febbraio del 2016 veniva indagato anche nell’ambito dell’operazione Vicerè condotta dai carabinieri di Catania nei confroni del clan Laudani.
Zappalà, detto “Scicasoldi”, è ritenuto un elemento di pericolosità sociale anche per alcune dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che attestano come l’uomo, avvalendosi della propria attività di tassista, approvvigionava la droga al clan Laudani, mantenendo contatti con pericolosi trafficanti, anche internazionali.
Zappalà acquistava unità immobiliari avvalendosi della capacità di intimidazione esercitata nei confronti degli altri concorrenti, collaudando un sistema di riciclaggio dei proventi illeciti, ripulendo ingenti somme di denaro immettendolo nel circuito delle aste immobiliari.