Agrigento: la finanza e il contrasto dell’immigrazione clandestina

Continuano senza sosta le attività aeronavali della guardia di finanza nel canale di Sicilia. L’obiettivo è contrastare i flussi migratori provenienti dalla Tunisia e diretti verso le coste del trapanese. Nelle notti scorse sono stati intercettati tre natanti carichi di cittadini extracomunitari, in prevalenza tunisini, diretti in Italia.

Nella notte del 31 ottobre, un’unità navale delle fiamme gialle, a seguito dell’avvistamento da parte di un aereo portoghese, ha individuato un’imbarcazione a circa 40 miglia a sud di Pantelleria. L’imbarcazione non ha ottemperato alle ripetute intimazioni di fermarsi per evitare il controllo da parte dei militari.

È stato così reso necessario l’intervento di altri mezzi navali per precludere ai trafficanti, una volta entrati nelle acque nazionali, ogni via di fuga e procedere al fermo di 74 uomini, 8 minori e 2 donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza. I fermati sono stati trasbordati sui guardacoste del corpo e condotti a Porto Empedocle dove sono stati affidati alla polizia di frontiera. Le operazioni sono proseguite poi all’hot spot.

Recupero migranti

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Uno scenario simile la notte dal primo novembre, quando è stato segnalato, a sud di Pantelleria, un motopeschereccio che trasportava migranti. Un pattugliatore veloce del gruppo aeronavale della finanza di Messina, ha ingaggiato il natante con i migranti riuscendo, con manovre appropriate, ad impedirne la fuga salvaguardando l’incolumità del carico umano di 41 uomini di sedicente nazionalità tunisina che venivano trasportati anche loro a Porto Empedocle.

Infine, nella serata del 2 novembre il guardacoste G125 Fusco, rischiarato a Lampeduta dal comando regionale della finanza, ha intercettato una piccola barca in vetroresina con motore fuoribordo da 40 cavalli, senza sigla identificativa, che navigava verso le coste di Lampedusa.