“Lasciate ogni speranza” avrebbe scritto il sommo vate, o voi che volete studiare in un istituto superiore a Tortorici (Me). Con il decreto regionale 6333, l’assessore all’istruzione e formazione della regione siciliana, Bruno Marziano, è stata stabilita, infatti, la soppressione della sede staccata dell’Itet Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il trasferimento delle aule nella sede centrale di Sant’Agata di Militello.
Solo lo scorso 28 luglio sembrava che la situazione fosse diametralmente opposta e l’istituto tecnico di Tortorici salvo. Al termine di un tavolo tecnico nel centro nebroideo fra l’amministrazione e la città metropolitana di Messina, era stato stabilito che per i prossimi due anni gli studenti avrebbero continuato a seguire le lezioni nel plesso di via Garibaldi a costo zero per la città metropolitana e anche per il comune di Tortorici.
L’immobile che ospita la scuola di proprietà della famiglia Paterniti Mastrazzo doveva essere preso in carico dal comune di Tortorici grazie ad un protocollo d’intesa. La famiglia Paterniti, infatti, aveva dato disponibilità a concedere i locali a titolo gratuito per i prossimi due anni scolastici. Il passo successivo doveva essere un atto amministrativo sottoscritto da Comune ed ex Provincia per consentire la continuità didattica alla sezione staccata dell’Itet.
Un documento, però, che non è arrivato mai al tavolo della Regione, come evidenziato nel decreto 6333. “Al fine di una positiva risoluzione sollevata dai genitori degli studenti della sede staccata di Tortorici – si legge nel documento dell’assessorato regionale – in sede di riesame è stato richiesto al rappresentante della città metropolitana di Messina di trasmettere all’assessorato entro il 12 agosto copie dell’atto di disponibilità alla città metropolitana di Messina dell’immobile sopracitato e della delibera della stessa città metropolitana di Messina relativa all’assunzione degli oneri previsti dalla legge 23/96”.
La città metropolitana di Messina non ha trasmesso la documentazione necessaria perché la scuola restasse nel centro nebroideo. “A quanto mi risulta – dichiara la consigliera di minoranza Cinzia Conti Mica – il contratto di comodato tra Comune e proprietari dell’immobile non mi risulta sia stato trasmesso all’ex Provincia. Inoltre, tale contratto non è stato fatto in deroga agli articoli sulla rescissione dei comodati, quindi di fatto il giorno dopo può essere annullato dai proprietari, anche verbalmente. La testardaggine del nostro sindaco – incalza Conti Mica – ha danneggiato per l’ennesima volta la comunità di Tortorici. Mi appello a tutti i consiglieri comunali affinché sfiducino il sindaco prima che faccia ulteriori danni”.