Gela (Cl): lite in famiglia, un arresto

Da qualche giorno un tunisino litigava con la moglie perché voleva portarle via il figlio. Fino a quando ieri l’uomo con l’aiuto del fratello ha cercato di prendere il bambino contro la volontà della moglie. Ed è nata una lite e una rissa tra tre uomini e una donna che si sono picchiati con calci e pugni. È successo a Gela in provincia di Caltanissetta in un appartamento dove sono intervenuti gli agenti del locale commissariato. Sono così scattate le manette ai polsi di Jhamaies Khalifa, tunisino 23enne residente a Gela. Alla vista dell’auto della Polizia, l’uomo si è scagliato contro il veicolo colpendolo con calci sulla parte anteriore per poi gettarsi con tutto il peso sopra il cofano anteriore, iniziando a colpirlo a gomitate. Poi il giovane si è avventato nuovamente contro la donna colpendola con calci e pugni. Alla vista degli agenti, invece, gli altri due uomini “impegnati” nella colluttazione, hanno smesso di colpirsi.

La donna agli agenti ha confessato che il marito l’aveva picchiata perché voleva portarsi via il loro bambino e con l’aiuto del fratello aveva provato a portarlo via a forza. Le resistenze disperate della donna, difesa dal cognato, avevano provocato la violenta reazione del marito.

Nel corso della colluttazione hanno riportato delle ferite anche gli agenti intervenuti sul posto. La donna è stata medicata al pronto soccorso dell’ospedale locale dove le è stata diagnosticata una frattura alla mano giudicata guaribile in un mese circa.

Il tunisino è stato arrestato per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, nonché per rissa e lesioni personali. Denunciati per rissa, invece, gli altri due soggetti coinvolti.

Maria Chiara Ferraù

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