Caltanissetta: rapinarono e aggredirono anziana, arrestati

Avevano rapinato e malmenato un’anziana a Caltanissetta. La Polizia ha arrestato i pluripregiudicati Manaue Sagona, 24 anni e Marco Alfieri, 27 anni. I due, nel pomeriggio dello scorso 8 maggio, durante la festa del patrono di Caltanissetta, San Michele, si erano introdotti nell’abitazione di un’ultra ottantenne causandole lesioni aggravate, per rapinarla.

La donna è stata immobilizzata e resa incapace di agire. È stata ferita al volto e agli arti da un rapinatore che la teneva forte strappandole un bracciale e la fede nuziale, ricordo del suo defunto marito. La vittima, in stato di shok, è stata trasportata in ospedale. All’inizio la donna non è riuscita a ricordare nulla, non potendo fornire elementi utili all’identificazione dei due malviventi.

L’anziana, nel fatidico pomeriggio dell’8 maggio, mentre era sola a casa, ha sentito suonare alla porta e ha risposto pensando che fosse il vicino che aveva bussato poco prima e ha aperto senza guardare nello spioncino. I giovani che erano appostati chini dinanzi l’uscio, l’hanno afferrata, uno per le gambe e l’altro per le ascelle sollevandole da terra, mettendola su di una cassapanca che si trovava nell’ingresso. Mentre uno dei due la teneva immobilizzata mettendole pesantemente una mano sulla bocca e sul naso, impedendole di respirare, l’altro entrava nelle stanze cercando oggetti da rubare.

L’anziana è riuscita a far comprendere al giovane che la teneva immobilizzata che non poteva respirare e l’uomo le ha liberato il naso e l’ha minacciata dicendole: “statti muta e nun mi taliari se no t’ammazzo” (stai zitta e non mi guardare altrimenti ti ammazzo).

Prima di andarsene, l’uomo che la teneva immobilizzata le strappava la fede nuziale dal dito facendole molto male e dopo le ha strappato violentemente anche un bracciale che portava al braccio sinistro, provocandole delle contusioni, con ematomi molto estesi che venivano rilevati dai verbalizzanti.

L’altro giovane ha rubato poco più di 300 euro contenuti nella borsetta della donna e poi 5 orologi femminili, di cui due in oro e tre di poco valore, oltre ad oggetti di bigiotteria.

Per pochi secondi il giovane che teneva immobilizzata la denunciante, si distraeva allentando la pressione della mano sulla bocca dell’anziana che, trovando ancora coraggio, chiedeva al suo aguzzino il motivo per il quale le stavano facendo del male, ma lo stesso in malo modo ribatteva: “Muta se no t’amazzu u fazzu c’aiu famiglia” (zitta altrimenti ti ammazzo, lo faccio perché ho famiglia), riprendendo contestualmente a premerle la mano sulla bocca.

Al termine del breve raid criminale i due si davano alla fuga perché sentivano provenire dei rumori dall’esterno, evitando così che la situazione degenerasse ulteriormente, fermando le lesioni alla vittima solo ad un trauma contusivo nasale e stato d’ansia reattivo. Solo quando la donna, una volta rimasta sola, riusciva a riprendersi, dava l’allarme al 113 e dopo chiamava un familiare che richiedeva l’intervento dell’ambulanza.

Dalla visione degli album fotografici specifici dei malavitosi locali, i due arrestati venivano riconosciuti dalla vittima dando il via all’immediato iter investigativo – giudiziario, finalizzato assicurare alla giustizia i malviventi, scongiurando contestualmente il replicarsi di analoghi crimini.

La risposta della giustizia arrivava in tempi immediati ed infatti nel pomeriggio odierno, a seguito di serrate e tempestive indagini di questa Squadra Mobile, Sezione Reati contro il Patrimonio e delitti contro la pubblica amministrazione, su richiesta dei Pubblici Ministeri Donatella Pianezzi ed Elena Caruso, venivano emesse due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico dei predetti, che venivano immediatamente arrestati dagli uomini dell’Antirapina.

Gli arrestati, difesi rispettivamente SAGONA dall’Avvocato di fiducia Francesca Maria Assennato ed ALFIERI dall’avvocato di ufficio Vincenzo Ricotta, entrambi  del Foro di Caltanissetta,  sono stati associati alla locale casa circondariale dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Negli ultimi tempi in questo Centro si sta assistendo ad una recrudescenza del fenomeno criminale dei furti e delle rapine , legato incidentalmente alla crisi economica, ma fondamentalmente interfacciato col dilagante consumo di droga da parte di giovani, anche incensurati e minorenni.

Il mercato dello stupefacente, in continua crescita, vede da un lato le associazioni criminali dedite all’acquisto all’ingrosso dello stupefacente ed al successivo smistamento al dettaglio, e dall’altro lato giovanissimi assuntori.

Se da una parte gli assuntori, per accaparrarsi la dose giornaliera, sovente si rendono responsabili di piccoli furti, gli spacciatori hanno necessità di finanziarsi con fondi più impegnativi, che risultano essere, appunto, i proventi dei furti e delle rapine più importanti.

L’attività info-investigativa ha consentito di rilevare che ultimamente i grossisti di droga non la cedono più agli spacciatori al minuto con il collaudato sistema denominato “a gancio”, consistente nel fatto che la partita di stupefacente veniva pagata solo dopo essere stata spacciata, ma adesso pretendono il pagamento della droga immediatamente al momento della cessione. Pertanto, quando gli spacciatori non hanno fondi sufficienti per l’acquisto, non esitano a ricorrere alla commissione di reati contro il patrimonio, passando dai semplici furti alle rapine in danno di anziani e persone indifese.

Anche nel caso in questione i due soggetti, vecchie conoscenze degli investigatori, risultano annoverare a loro carico diversi precedenti penali specifici.

In particolare, Marco Alfieri annovera a suo carico precedenti penali per  ricettazione, furto aggravato guida in stato di ebbrezza, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale, e tre segnalazioni per uso personale di sostanze stupefacenti. Lo stesso è risultato destinatario di un avviso orale emesso dal Questore di Caltanissetta in data 21.07.2009.

Per quanto riguarda Manaue Sagona, lo stesso annovera a suo carico precedenti penali per  ricettazione (segnalato all’A.G. appena il 17.04.2013), estorsione aggravata ed in concorso con altri, diversi episodi di ricettazione, diversi episodi di furto aggravato, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e minacce.

Lo stesso è in atto sottoposto alla misura di prevenzione dell’obbligo di soggiorno a Caltanissetta emesso dal Tribunale di Caltanissetta – Sez. M.P, per due anni.

                    

Maria Chiara Ferraù

 

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