Sarà a Catania la mattina del prossimo 8 marzo, in piazza Stesicoro, il Camper attrezzato con i colori della Polizia di Stato che la Questura di Catania mette a disposizione di tutti i cittadini per la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne “…questo non è amore”.
Lo staff di accoglienza è formato da personale – tutto femminile – della Questura di Catania, specializzato nella trattazione di casi di violenza domestica, da un dirigente medico psicologo della Polizia di Stato e da un rappresentante dei Centri antiviolenza.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare tutte le donne sull’importanza di cogliere nel comportamento del partner, dell’ex partner o di colui che tenta di diventarlo quei segnali che possono inequivocabilmente indicare una pericolosa deriva violenta dell’atteggiamento dell’uomo.
In realtà, si tratta di un’occasione per nulla rara – l’Ufficio della Questura per la tutela delle vittime della violenza di genere, che opera in costante contatto con le Associazioni antiviolenza, è attivissimo e sempre pronto a fornire informazioni e chiarimenti e, se del caso, a intervenire – ma, in questo caso, le donne in divisa, in prima linea nella battaglia contro questo deprecabile fenomeno, fanno un passo ulteriore, andando incontro a tutte le catanesi, e non solo, per suscitare in loro quello spirito critico, indispensabile per una corretta valutazione della validità di un rapporto a due.
In altri termini, si vuol far comprendere che nessun gesto di violenza, anche solo psicologica, può essere scambiato per segno d’affetto o di passione: “contrabbandare” un comportamento simile come corollario di un sentimento, significa mentire a se stessi e incamminarsi per una strada che in molti casi, la cronaca ce lo insegna, finisce con un epilogo tragico.
Il messaggio della Polizia di Stato, è ovvio, non è diretto solo alle donne “vittime”, ma anche alle madri, sorelle, alle amiche e a tutti coloro che si trovano a cogliere i segni premonitori di questi atteggiamenti deviati: mai sottovalutare, mai sottacere.
Sono troppi, infatti, i casi che si stima non vengono denunciati.Infine, un monito ai cosiddetti “uomini”, a coloro che picchiano, maltrattano, umiliano o perseguitano il presunto “amato bene”: la Polizia di Stato non abbassa la guardia, anzi… dall’ammonimento al divieto di avvicinamento fino agli arresti domiciliari e al carcere per i casi più gravi, ogni poliziotto rimane schierato nella difesa delle donne vittime di violenza, e ogni ufficio è dotato di strumenti per intervenire.
A tutte le donne ricordiamo che la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione e che per questo i numeri 113 e 112 sono sempre attivi, insieme al 1522, la linea gratuita di aiuto in caso di violenza di genere. Anche l’apposito Ufficio della Questura è disponibile ai numeri 0957367569 – 0957367661, raggiungibili, di norma, in orario d’ufficio antimeridiano.