Sarà tutta da ridere la commedia “Minchia signor tenente” che andrà in scena martedì 21 marzo al teatro del Mela a Pace del Mela nel messinese. Fra le risate si parlerà anche di mafia e legalità.
“Minchia Signor Tenente” di Antonio Grosso è uno spettacolo che già dal titolo ci rimanda a qualcosa di noto. Giorgio Faletti nel ’94 la cantò a Sanremo quell’espressione amara detta tra i denti, che non può essere urlata ma che se si tacesse del tutto sarebbe la totale resa alle gerarchie, alla logica del più forte, al male del mondo.
Da questo filo rosso trae origine l’ispirazione del giovane e promettente attore e autore teatrale Antonio Grosso – vincitore del “Premio Vincenzo Cerami” come migliore autore contemporaneo per “L’invisibile che c’è” e attore nella celebre serie televisiva “Squadra Antimafia” – che non dimenticò il commento del padre carabiniere: “Se vince questa canzone, l’Italia cambia”!
Lo spettacolo, diretto da Nicola Pistoia – volto noto del piccolo schermo, regista di serie tv e film anche per il cinema (ricordiamo “Uomini stregati dalla luna” o “Gli esami non finiscono mai”) – ha ottenuto un grandioso riscontro in tutta Italia, con 250 repliche in otto anni ed un totale di 50.000 spettatori.
La cornice che ci si presenta è familiare: la quotidianità di una caserma di Carabinieri in un paesino qualunque della Sicilia, dove non accade mai nulla di importante, a parte le beghe e i furtarelli all’ordine del giorno.
Poi arriva un tenente chiamato a proteggere un magistrato dalla mafia e la situazione cambia. Siamo agli inizi degli anni ’90 e combattere la mafia ha dei nomi ben precisi, che irrompono nella coscienza collettiva insieme a quelle stragi, a quei colpi al cuore ai simboli della legalità e al bisogno di cambiare.
Si ride molto, tra doppi sensi e luoghi comuni, ma c’è anche tempo per pensare all’Italia di ieri e a quella di oggi. Uno dei momenti più emozionanti è il monologo di un siciliano: “Io che faccio? Aspetto… e aspettando cerco di capire l’aria che cambia”!
Un omaggio ed un ricordo senza retorica agli uomini eroi in divisa del nostro Paese, un’occasione importante per riflettere, ma col sorriso.
L’appuntamento è per il 21 marzo alle 21.00. Biglietto unico 10 euro.
Maria Chiara Ferraù