In occasione della giornata internazionale open data, l’aula magna dell’istituto Ettore Majorana di Milazzo nel messinese, ha visto studenti e liberi cittadini partecipare all’incontro organizzato per la disseminazione dei dati del monitoraggio civico “Sti-Tam”.
Si è trattato di un incontro interistituzionale che ha registrato l’intervento di relatori di grande spessore che hanno contribuito a fornire dati a supporto dell’indagine condotta dagli studenti e sollecitato importanti riflessioni.
Dopo i saluti del dirigente Stello Vadalà, che ha sottolineato l’importanza della giornata e ha evidenziato come il Majorana sia una scuola molto attenta all’ambiente e al territorio, la parola è passata alle docenti Lucia Scolaro e Anna Maria Miroddi, referenti del progetto “A scuola di Open coesione” che hanno illustrato l’iniziativa rilevandone la sua valenza educativa, didattica e civica.
Gli studenti, infatti, stanno conducendo un’importante monitoraggio civico su un progetto di diversi milioni di euro denominato Sti-Tam che ha visto la realizzazione di un prototipo per la rimozione di contaminanti da rifiuti liquidi da attività di navigazione.
Orgoglio della ricerca siciliana il progetto, dedicato ai distretti tecnologici e inserito nel Pon ricerca e competitività di cui l’ente promotore è il Miur, ha visto il coinvolgimento delle università di Messina, Palermo e Catania, del Cnr, dei cantieri navali di Augusta, della Fincantieri e di Nico.
All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica che ha evidenziato come gli open data siano una forma di garanzia e trasparenza imprescindibile per la pubblica amministrazione.
A tenere la relazione sono stati Guido Di Bella, membro della Navtec, l’ente attuatore del progetto, che ha fornito i dati sul finanziamento che ha consentito la realizzazione del prototipo, sull’impiego delle risorse umane e sulla formazione legata al progetto di cui hanno beneficiato alcuni ricercatori siciliani. A seguire il dottor Lorenzo Spadaro, responsabile delle attività del CNR per STi-Tam, ha mostrato agli studenti come è stato realizzato il prototipo e le sue importanti ricadute in termini di riduzione dell’inquinamento delle acque marine.
Incisivo l’intervento di Ettore Gentile dell’Autorità portuale di Messina, che ha sollecitato gli studenti nel “pretendere” una Sicilia più competitiva e organizzata, dove ambiente e infrastrutture non sono nemici, ma convergenti ad un unico obiettivo: ridare slancio alla nostra terra.
Dello stesso tenore l’intervento dell’onorevole Currò che, ricordando di essere stato egli stesso studente del Majorana, ha sottolineato che non è vero che industria e turismo non possano convivere. Nel corso dell’incontro Currò ha anticipato il riconoscimento di “area marina protetta” per Capo Milazzo. La riflessione è stata ripresa dal biologo Isgrò che ha calamitato l’attenzione della platea con la visione delle bellissime immagini dei fondali di Capo Milazzo.
Maria Teletta dell’Arpa e il tenente di vascello Francesco Cardullo, invece, hanno evidenziato l’importanza dell’analisi e del monitoraggio continuo del mare, nonché le rigide normative che orami sono imposte a tutte le petroliere che solcano il mare.
Brevi ma incisivi anche i lavori relazionati e proiettati dagli studenti, che hanno mostrato anche i dati di un sondaggio online condotto su un campione di oltre 2.000 persone. Disarmanti i dati che hanno sottolineato con garbo i ragazzi. L’80% degli intervistati ha dichiarato di non conoscere cosa sono gli “open data”, mentre il 73% non è interessato alle politiche di coesione.
Un dato, questo, ha concluso la professoressa Scolaro che, in qualità di agenzia educativa, investe la scuola nella sua interezza e ci spinge a continuare la strada intrapresa per tentare di instillare quel senso civico che è imprescindibile per la costruzione di un futuro migliore.
Maria Chiara Ferraù