Poca disponibilità a trovare una soluzione da parte di amministrazione comunale e dei proprietari dell’immobile che ospita la scuola. Sono queste le accuse mosse dall’ex provincia regionale di Messina in merito alla soppressione della sezione staccata dell’Itet Giuseppe Tomasi di Lampedusa di Sant’Agata di Militello a Tortorici.
Nel 2013 la provincia aveva chiesto i locali alla scuola media Nello Lombardo ed erano stati concessi. Tuttavia “il sindaco di Tortorici, Carmelo Rizzo Nervo – si legge nel comunicato della città metropolitana di Messina – aveva diffidato la scuola media dal concedere alla città metropolitana di Messina gli spazi a disposizione”. Secondo il primo cittadino, come si legge in una nota sindacale, “la permanenza della locazione costituiva un contributo per la situazione socio-culturale di Tortorici”.
Dopo il diniego dei locali della scuola media, l’ex provincia aveva tentato un nuovo accordo con la proprietà: il pagamento di un canone annuo di 15 mila euro, a fronte degli 85 mila pagati fino a quel momento. Un accordo che è stato un buco nell’acqua e per questo sono stati pubblicati due successivi bandi di reperimento immobili. “Il primo dei quali – scrive la città metropolitana – non è stato pubblicato all’albo pretorio comunale come richiesto dall’ex provincia. Anche il secondo, tuttavia, è andato deserto”. Di parere contrario i proprietari dell’immobile dove si trova attualmente la scuola che raccontano come avessero offerto alla provincia un affitto di 20 mila euro all’anno e si erano presentati al bando emanato dall’Ente, ma non hanno ricevuto risposta alcuna.
Il passo successivo della provincia è stato individuare l’unico immobile di sua proprietà sul territorio da destinare a scuola: la scuola cantoniera di contrada Casitti. Una struttura giudicata poi non idonea ad ospitare gli studenti.
Per più di due anni silenzio, poi lo scorso 6 febbraio, a seguito del consiglio comunale di Tortorici, Rizzo Nervo invia una nota alla città metropolitana di Messina contestando anche l’affitto di 610 mila euro per la sede di Sant’Agata di Militello. “E’ doveroso puntualizzare – scrive l’ex provincia – che il plesso santagatese ha una superficie di 6.109 metri quadrati, calcolata per 650 alunni, compresi i 55 di Tortorici, e non poco più di mille come detto dal sindaco”.
Nell’ultimo consiglio comunale, inoltre, la famiglia Paterniti aveva dato la propria disponibilità a concedere gratuitamente i locali, alla scadenza del contratto con l’ex provincia e per un ulteriore anno. “Va detto – commenta la città metropolitana – che i proprietari hanno dimostrato solo ultimamente, cioè da quando questo Ente ha assunto la sofferta decisione di chiedere il trasferimento presso l’Itet di Sant’Agata di Militello, la disponibilità nei confronti, non tanto di palazzo dei Leoni, quanto degli studenti di Tortorici”.
Di chiunque sia stata la colpa per la chiusura dell’istituto, a rimetterci sono gli studenti, le famiglie e l’intera comunità di Tortorici.
Maria Chiara Ferraù