Sono arrivati a quota nove gli stipendi arretrati dei dipendenti comunali di Tortorici (Me). Una situazione davvero insostenibile e unico caso del genere in Italia . A nulla sono valsi scioperi, proteste, assemblee convocate dai sindacati e per ultimo l’incontro con l’assessore regionale alle autonomie locali Luisa Lantieri lo scorso dicembre.
Adesso le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil si rivolgono direttamente al prefetto di Messina per denunciare la rabbia, la disperazione, l’incertezza del futuro dei dipendenti comunali. Gli oltre 120 lavoratori si sentono abbandonati anche dalle istituzioni che, nonostante gli appelli, le lettere e le denunce, non hanno mosso un dito per risolvere il “caso Tortorici”.
Il comune è adesso in dissesto economico ed è commissariato. Le casse comunali continuano ad essere caratterizzate da un profondo rosso. E la tensione, anche sociale cresce. Sono sempre più numerosi i servizi che i dipendenti oricensi non riescono più a garantire ai propri concittadini. I rifiuti si accumulano nelle strade perché nessuno passa a raccoglierli, il servizio di trasporto alunni procede a rilento e molto a singhiozzo. Insomma, l’intero paese è al collasso a quanto pare.
“Temiamo per la tenuta dell’ordine pubblico – dichiarano i segretari generali delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai – perché siamo in presenza di una situazione pronta ad esplodere.
Un silenzio assordante e vergognoso da parte delle istituzioni ha caratterizzato questi quattro anni di vertenza – sottolineano i sindacalisti – Tutti sanno, ma nessuno interviene. Per questo abbiamo reiterato una richiesta di incontro al prefetto di Messina affinché convochi immediatamente l’assessore regionale Lantieri a Messina per risolvere il problema del pagamento degli stipendi ai lavoratori. Cosa si aspetta ad intervenire? Che succeda l’irreparabile? – chiedono ad una sola voce i sindacalisti – all’assessore Lantieri, nel corso dell’incontro tenutosi a Palermo lo scorso dicembre, avevamo consegnato un dossier sul “caso Tortorici” e con rammarico oggi dobbiamo constatare che le promesse di intervento dell’assessore, a tutt’oggi, sono cadute nel vuoto”.
La protesta però continuerà. Dipendenti e sindacati sono sul piede di guerra. “Non ci fermeremo – dicono – e denunceremo anche a Roma quanto sta accadendo a Tortorici”.
Maria Chiara Ferraù
(nella foto una fase della protesta dei dipendenti a Palermo lo scorso dicembre 2016)