Catania: operazione antimafia “Wink”, i VIDEO

È stata denominata “Wink” l’operazione antimafia condotta all’alba di oggi dagli agenti della polizia di Stato a Catania che hanno dato esecuzione a 19 ordinanze emesse il 27 dicembre del 2016 dal gip del tribunale di Catania.

I provvedimenti hanno raggiunto Sebastiano Sardo, 31 anni, detto “Iano occhiolino”, già agli arresti domiciliari per altra causa; i pregiudicati Francesco Boncaldo, 41 anni, detto “Giorgio Armani”; Salvatore Boncaldo, 43 anni; Salvatore Antonio Giuffrida detto Toty, 37 anni; Vincenzo Massimiliano Guardo, 40 anni, detto Massimo Briosc, già detenuto per altra causa; Tano Mirabella, pregiudicato classi 1971; Antonino Nicolosi, detto Nino u’ vaddu, 58 anni; Giuseppe Romano, 26 anni, detto Peppe ‘u ponchiu, già in carcere per altra causa; Carmelo Sardo, 35 anni, detto Melu ‘u ponchiu, già in carcere per altri motivi così come Luca Davide Sardo, 27 anni; Gaetano Torrisi, 42 anni; Francesco Troina, 46 anni, alias Kawasaki, già in carcere per altra causa; Michele Zanti, 23 anni; Sebastiano Zanti, 31 anni, detto Iano ‘u ponchia, già ai domiciliari per altra causa; Salvatore Giardini, 49 anni, detto Turi Mazzuni, già detenuto per altra causa e per il quale sono stati disposti i domiciliari; Giuseppe Ternullo, 29 anni, detto ‘u Putru, già detenuto all’estero, anche lui ai domiciliari.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio delle stesse e reati in materia di armi. Inoltre, Sebastiano Sardo dovrà anche rispondere di associazione per delinquere di stampo mafioso per essere associato al clan Cappello-Bonaccorsi.

Le indagini erano state svolte a partire dall’ottobre del 2013 dalla squadra mobile e dal commissariato di San Cristoforo, coordinati dalla procura di Catania. È stato così evidenziata l’operatività di un’associazione criminale, promossa da Sardo Sebastiano, “Iano occhiolino”, che gestiva un vasto traffico di droga e una piazza di spaccio nel rione San Cristoforo. Qui venivano vendute cocaina e marijuana.

Le indagini, supportate da video riprese, hanno evidenziato che l’associazione diretta da Sardo, era organizzata sul territorio dai fratelli Carmelo e Luca Davide Sardo e da Francesco Boncaldo e Troina Francesco che gestivano la piazza di spaccio attraverso un sistema di tipo militare composto da pusher, vedette e custodi della droga.

Sardo, a capo del sodalizio, si occupava del pagamento degli stipendi agli affiliati, sia liberi che detenuti, occupandosi anche delle spese legali. Il commercio della droga arrivava a fruttare al sodalizio criminale fino a 100 mila euro al mese.

Nel corso delle indagini sono stati effettuati numerosi ingenti sequestri. In particolare, la mattina del 4 marzo 2014 agenti della squadra mobile avevano arrestato Mario Guglielmino, ritenuto responsabile di detenzione di marijuana. In un garage di pertinenza dell’uomo erano stati trovati oltre 30 Kg di droga. La droga commercializzata dal gruppo facente capo a Sardo, veniva venduta anche a Messina e Gela (Cl).

Dalle intercettazioni è emersa anche la disponibilità di svariate armi da fuoco, necessarie per consentire l’affermazione del gruppo sul territorio e per la gestione della piazza di spaccio.

Sebastiano Sardo è ritenuto affiliato al clan Cappello-Bonaccorsi, in particolare alla frangia dei Carateddi. Gli agenti hanno monitorato diversi incontri di Sardo con esponenti del clan mafioso, tra cui Santo Strano e Salvatore Massimiliano Salvo.

Maria Chiara Ferraù

 

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