“Un atto antidemocratico e violento operato contro persone perbene che non hanno nulla da temere e sentono forte il dovere di denunciarlo”. Così i dirigenti provinciali dell’UICI di Messina nel corso di una seduta straordinaria aperta, alla presenza della dirigenza e di molti non vedenti, ipovedenti ed esponenti politici cittadini e regionali.
Il sodalizio messinese dell’UICI è stato commissariato lo scorso 6 dicembre con la giustificazione di una sofferenza di bilancio. Ma in realtà sembra che dietro ci siano motivazioni ben diverse”.
Senza mezzi termini hanno parlato i rappresentanti politici e della sezione messinese dell’unione italiana ciechi che sta vivendo in questi giorni uno dei momenti più brutti della sua esistenza. Lo ha dimostrato anche la massicia presenza di soci che in quel sodalizio hanno sempre trovato servizi, appoggio e disponibilità e che adesso si vedono crollare il mondo addosso.
Il commissario mandato dalla sede regionale non ha trovato terreno fertile martedì scorso quando si è presentato nella UIC di via Santa Cecilia per prenderne possesso.
“Se ci fossero motivazioni plausibili – hanno detto oggi i dirigenti dell’Uic che chiedono l’intervento del prefetto del ministero dell’interno – avremmo accettato un commissariamento che invece riteniamo illegittimo e infondato”.
Un malessere nato dall’insediamento, a Roma, della nuova presidenza nazionale che sta compiendo in Sicilia “azioni di forza e operazioni di potere, una vera e propria occupazione militate” ha detto il deputato Franco Rinaldi. “il ministero degli interni e l’assessorato regionale alla Famiglia sono chiamati alla verifica degli statuti – aggiunge l’onorevole Filippo Panarello – non si può fare una battaglia politica sulla pelle delle persone disabili”.
Tra gli altri, anche il presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile che ha specificato come non si possono mischiare politica e servizi sociali e ha preannunciato la richiesta al Comune e al sindaco di costituirsi parte civile in questa lotta senza precedenti.
I dirigenti dell’UICI di Messina hanno ribadito il loro rammarico per la situazione creatasi: “La motivazione resa per il commissariamento su due anni di passività di bilanci non regge – hanno spiegato – se rapportata al taglio del 50% del contributo della Regione a favore dell’Unione Italia Ciechi che da svariati mesi non riesce a pagare gli stipendi agli impiegati.” Sul fronte del commissariamento è intervenuta anche la Cisl che ha espresso grave preoccupazione chiedendo un urgente e immediato incontro con i vertici provinciali e regionali dell’UICI.
I parlamentari nazionali assenti, perché impegnati a Roma dalla crisi di governo, hanno fatto pervenire messaggi di solidarietà a tutti i non vedenti e ipovedenti della provincia di Messina, manifestando indignazione e sconcerto per i metodi di gestione antidemocratica che hanno portato al commissariamento e preannunciando la presentazione di interrogazioni parlamentari.
L’assemblea permanente dei non vedenti e degli Ipovedenti della provincia di Messina continuerà ad oltranza presso la sede sociale, fino al ritiro del provvedimento illegittimo di commissariamento.